Artista controcorrente apre sito web sui bambini morti nel terremoto del Sichuan
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Ai Weiwei, coprogettista dello stadio olimpico “Nido d’uccello”, ha lanciato un sito web per raccogliere i nomi di tutti i bambini morti sotto il crollo delle scuole nel terremoto del Sichuan il 12 maggio 2008. Vuole accertare ogni responsabilità per il crollo di tante scuole mal costruite.
Il 18 marzo ha pubblicato sul sito nomi, età e scuola di 1.790 scolari morti quel giorno. Ai è molto critico verso il governo che, a distanza di quasi un anno, non ha redatto l’elenco completo delle giovani vittime.
Le autorità del Sichuan hanno parlato di 6.376 studenti morti, ma fonti non ufficiali hanno sempre indicato cifre molto maggiori. Le famiglie hanno chiesto serie indagini sulle ragioni del crollo di tante scuole costruite con fondi pubblici, dato che i palazzi circostanti sono spesso rimasti in piedi. Molti studenti sono morti mentre correvano verso l’uscita e si sarebbero salvati se la costruzione fosse restata in piedi per poco più tempo. Subito dopo il disastro il governo ha promesso approfondite e rapide indagini, ma in seguito non ne ha reso pubblici i risultati. Durante l’Assemblea nazionale del popolo, a inizio marzo a Pechino, Wei Hong, vicegovernatore del Sichuan, ha solo ripetuto che non c’è ancora il numero ufficiale degli studenti morti e che le scuole sono cadute per il forte sisma, senza dare altre spiegazioni su perché siano crollate soprattutto le scuole.
Le verifiche in loco mostrano che molte scuole crollate non avevano pilastri con cemento ed erano fragili. Con ogni probabilità i fondi per le costruzioni in sicurezza sono svaniti nei rivoli della corruzione.
Le famiglie si sono rivolte a propri consulenti. L’architetto Zheng Shi del Beijing Institute of Architectural Design a febbraio ha ribadito pubblicamente che molti esperti concordano che le scuole non erano ben costruite.
Ai è ancora più esplicito e dice che è ormai chiaro che le scuole siano state costruite non a regola d’arte, ma “il problema è chi sia responsabile per queste costruzioni ‘di tofu’ [budino di legumi] ed è ovvio che il governo cerchi di non rispondere” nella speranza che con il trascorrere del tempo “la gente lo dimentichi, i funzionari corrotti rimangano puliti e tutti quei bambini siano morti invano”.
Con la sua lista, Ai vuole ricordare il problema al governo e promette che continuerà fino a quando saranno prese le giuste iniziative. Egli dice che farà un documentario sul terremoto e ha già raccolto decine di interviste delle famiglie delle vittime.
Ai ha partecipato al progetto dello stadio, ma non è intervenuto alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi spiegando che crede nella democrazia, non nell’autocrazia.