Arresti e tafferugli, il primo giorno di Putin da neoeletto presidente
Mosca (AsiaNews) - Il primo giorno di Vladimir Putin da neoeletto presidente russo è stato caratterizzato da centinaia di arresti e tafferugli tra oppositori e forze dell'ordine a Mosca. Come a dicembre, all'indomani delle legislative macchiate da denunce di brogli, anche stavolta, dopo il trionfo del premier russo alle urne, l'opposizione è scesa in piazza a manifestare, contro un voto ritenuto illegittimo. Al rifiuto di una parte di dimostranti di sgombrare piazza Pushkin, luogo del raduno, sono scoppiati i disordini finiti con 250 arresti, tra cui il blogger Alexei Navalny, tra i leader del movimento. Tutte le persone fermate sono state rilasciate dopo poche ore.
Tutto si era svolto senza incidenti, in un clima fin troppo calmo rispetto alle attese in cui lo stesso Putin aveva avvertito che i suoi detrattori erano alla ricerca di una "vittima sacrificale".
I manifestanti hanno chiesto nuove elezioni presidenziali e promesso di andare avanti con le proteste, "fino alla vittoria". Secondo la polizia i partecipanti sono stati 14mila, mentre gli organizzatori hanno parlato di 20-40mila. Tra bandiere rosse dei comunisti che dividevano la piazza con la cosiddetta opposizione "non-sistemica" e le solite caricature contro la leadership russa hanno arringato la folla tutti i maggiori esponenti del movimento, ma anche figure esterne, come Mikhail Prokhorov, arrivato terzo alle urne. Il miliardario, intenzionato a fondare un partito che rappresenti gli interessi della classe media, ha detto di volersi battere per un Paese libero, in cui i cittadini votano non per paura, ma secondo le proprie convinzioni".
"Oggi festeggiamo la nostra vittoria sulla paura", ha detto l'ex campione di scacchi Garry Kasparov che si è poi detto convinto che quelle che scorrevano sul viso di Putin in piazza a festeggiare il suo trionfo, "non erano lacrime, ma botox", con riferimento ai presunti interventi di chirurgia estetica a cui si è sottoposto il premier, che la rete ormai definisce "Mr Botox".
Il più applaudito è stato Navalny, ormai il sempre più papabile leader del movimento. "Non ci siamo stancati di venire in piazza perché abbiamo una coscienza, noi siamo il potere e li costringeremo a vivere secondo la legge - ha detto - avete derubato i nostri voti". "Da domani creeremo una macchina della propaganda universale, migliore del Primo canale tv e anche nel più piccolo villaggio russo verranno a conoscenza dei misfatti di Putin", ha aggiunto l'avvocato-blogger.
L'opposizione ha promesso di tornare in piazza il 10 marzo, con un corteo lungo viale Kutuzovski, dal Parco della Vittoria al Novi Arbat, passando quindi davanti alla sede del governo, lungo l'arteria usata normalmente dal premier Putin e dal presidente uscente, Dmitri Medvedev, per spostarsi dalle loro residenze ai luoghi di lavoro.
18/08/2020 08:33
17/08/2020 07:15