Arresti e controlli: solo un dissidente a Oslo per il Nobel a Liu Xiaobo
Il Comitato per il Nobel ha riservato da 30 a 50 posti per gli amici di Liu, ma finora è sicura solo la presenza di Wan Yanhai, fuggito in America lo scorso maggio. Il prof. He Guanghu, docente alla Renmin, è stato fermato all’aeroporto di Pechino. Zhang Zuhua, Bao Tong, Ding Zilin sono agli arresti domiciliari.
Oslo (AsiaNews/Agenzie) – Solo un dissidente cinese potrà essere presente alla cerimonia per il conferimento del Nobel per la Pace a Liu Xiaobo. La moglie dello scrittore e attivista, Liu Xia, aveva compilato una lista di 140 persone da invitare a Oslo il prossimo 10 dicembre, ma il governo cinese li ha bloccati agli arresti domiciliari o minacciati di non fare gesti “contro la sicurezza del Paese”.
L’unico di cui è assicurata la partecipazione è Wan Yanhai, fuggito negli Stati Uniti nel maggio scorso, dopo aver subito crescenti difficoltà per il suo lavoro a difesa delle vittime dell’Aids. Liu Xia aveva stilato e messo su internet una lista di 140 persone . La polizia sta fermando con cura uno ad uno i possibili partecipanti. Il 19 novembre scorso, il prof. He Guanghu, dell’università Renmin, in partenza per Singapore, dove avrebbe partecipato a un incontro internazionale sulle religioni, è stato fermato all’aeroporto e riportato in città. Il motivo: l’accademico, esperto di religioni mondiali, potrebbe “danneggiare la sicurezza dello Stato” stando all’estero.
La grande sala delle cerimonie ad Oslo ha riservato da 30 a 50 posti per gli amici di Liu Xiaobo, ma è possibile che essi restino quasi tutti vuoti. Né Liu, né alcuno dei suoi parenti sembra avere la possibilità di andare a Oslo per ritirare il premio, che comprende un dono di 1,4 milioni di dollari Usa.
Il conferimento del Nobel per la pace a Liu Xiaobo ha fatto infuriare Pechino che giudica lo scrittore “un criminale”, condannato a 11 anni di prigione per “sovversione contro lo Stato” per aver pubblicato su internet alcuni articoli sulla democrazia e aver stilato il manifesto di Carta 08, che suggerisce alla Cina di varare riforme politiche democratiche per garantire uno sviluppo equilibrato e completo della nazione. I media cinesi – tutti controllati dallo Stato – giudicano il conferimento del premio un modo con cui l’occidente vuole punire la grandezza economica della Cina.
Dall’ottobre scorso, dall’annuncio del premio a Liu, decine di attivisti sono stati fermati e privati del diritto a viaggiare. Altri sono agli arresti domiciliari. Fra questi vi sono Zhang Zuhua, che ha contribuito a scrivere Carta 08; lo statista Bao Tong; la professoressa Ding Zilin, capo del gruppo “Madri di Tiananmen”, che chiede giustizia per i giovani uccisi nel massacro del 4 giugno 1989.
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