Arrestato in Nepal il medico indiano che trafficava in organi
La polizia nepalese ha arrestato Amit Kumar, il medico indiano ritenuto il capo di una vasta organizzazione criminale che tiene in mano un milionario racket di reni a Gurgaon. Addosso aveva 145mila dollari ed un assegno del valore di 900mila euro. L’India ha già richiesto l’estradizione.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – La polizia nepalese ha arrestato questa mattina Amit Kumar, il medico indiano ritenuto il capo di una vasta organizzazione criminale che tiene in mano un milionario racket di reni a Gurgaon, vicino New Delhi. La caccia all’uomo è scattata dopo un raid della polizia in una delle cliniche coinvolte nel giro di trapianti illegali, avvenuto il 24 gennaio scorso. Lo confermano fonti della polizia indiana.
Secondo le autorità indiane, un gruppo di persone al soldo di Kumar aveva il compito di girare nei mercati più poveri di Old Delhi e delle città dell’Uttar Pradesh in cerca di donatori; una volta individuati li attiravano con la falsa promessa di un lavoro ben retribuito (150 rupie al giorno più vitto e alloggio) per poi essere segregati fino all’intervento di espianto. Per un rene venivano offerti tra i 1000 e i 2500 dollari: chi faceva resistenza veniva drogato e operato lo stesso. Gli organi vengono poi venduti a ricchi indiani e a stranieri non residenti.
Il medico era nascosto in un resort nella parte meridionale del Paese. Kiran Gautam, capo della polizia del distretto di Chitwan (160 chilometri a sud di Kathmandu), spiega che Kumar si trova al momento in un carcere della capitale per accertamenti. Secondo il ministero nepalese degli Interni, al momento dell’arresto aveva addosso 145mila dollari in contanti ed un assegno del valore di 900mila euro. Le autorità indiane hanno già fatto richiesta per l’estradizione.
Amit Kumar, chirurgo originario del Maharashtra, possiede diversi passaporti e numerosi alias; ha proprietà del valore di decine di milioni di rupie a Gurgaon e Mumbai e almeno 12 conti in differenti banche sparse per tutto il mondo. La stampa indiana ha messo sotto accusa la polizia, colpevole di essersi lasciata scappare più volte il pericoloso dottor Kumar. Nel 1994, infatti, era già stato arrestato per traffico di reni a Mumbai, ma era riuscito a fuggire.
Dopo aver cambiato nome ha messo in piedi una nuova rete di cliniche nascoste in appartamenti privati a Gurgaon. Nel 2000 gli agenti ne avevano perquisita una, ma in qualche modo il chirurgo ha avuto il permesso di continuare ad operare. Proprio per questi precedenti nei gironi scorsi dalle sue colonne, il quotidiano The Times of India suggeriva al governo di investigare i “nessi tra i commercianti di organi e le forze di polizia”.
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