Arrestato famoso avvocato cinese che difende i diritti umani dei poveri
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Xu Zhiyong, noto avvocato di Pechino e attivista per la tutela di diritti umani, è stato portato via dalla polizia dalla sua casa all'alba del 29 luglio. Lo denuncia il Chinese Human Rights Defenders, che dice che si ignorano le accuse e dove Xu sia stato portato.
Xu è direttore del centro Open Constitution Initiative, o Gongmeng, che fornisce aiuto legale, gratuito per chi non può pagare, per la tutela dei diritti. Alla stessa ora dell’arresto di Xu, la polizia ha pure prelevato Zhuang Lu, che lavora per il Gongmeng. Anche di lui si ignorano le accuse e dove sia ora.
Il Centro è stato dichiarato illegale il 17 luglio, dopo che il 14 luglio era stato multato per 1,42 milioni di yuan (circa 142mila euro) per evasione fiscale. In pratica l’ente ha chiesto di poter beneficiare delle esenzioni fiscali per alcune attività, in quanto svolte senza fini di lucro, ma le autorità non hanno accolto la domanda. Allora ha comunque svolto tali attività, ma le autorità dicono che non ha pagato le tasse. Il Gongmeng è stato chiuso e il suo sito internet oscurato nei giorni scorsi ad opera del governo, appunto perché non in regola con il fisco. Il giorno dopo l’arresto di Xu si è svolta, davanti all’Amministrazione statale delle imposte, l’udienza per discutere sulla tassa.
Il gruppo ha seguito, tra l’altro, i genitori dei bambini malati per il latte alla melamina e tutela gli autori di petizioni, specie quelli detenuti in “prigioni fantasma”. Da tempo gli ordini degli avvocati cinesi, controllati dal Partito comunista, “consigliano” agli avvocati di non assistere simili persone, specie se vogliono fare causa contro Stato o enti pubblici. A molti avvocati che non hanno agito come chiesto, è stata revocata la licenza.
Sempre il 29 luglio a Pechino la polizia ha fatto irruzione nel Centro Yirenping, gruppo che tutela i diritti dei malati di epatite. Con l’accusa verbale che il centro aveva effettuato pubblicazione non autorizzate, la polizia ha perquisito ovunque, pur senza autorizzazione, e ha portato via vari documenti.
Il Chrd denuncia che a Pechino, in preparazione del 60° anniversario dalla fondazione della Repubblica popolare che cade a ottobre, è in atto una campagna di intimidazione verso i gruppi indipendenti che lottano per i diritti umani. Le autorità vogliono ridurre in silenzio ogni voce di dissenso.