Arrestati i "padroni" degli schiavi nelle fabbriche di mattoni di Shanxi ed Henan
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La polizia ha arrestato almeno 168 persone coinvolte nel rapimento e nella riduzione in schiavitù di centinaia di operai e bambini, impiegati nella fabbriche di mattoni della Cina centrale. Liberati quasi 500 schiavi, di cui oltre 50 minori anche di soli 8 anni.
Il 16 giugno, dopo una caccia all’uomo nell’intero Paese, è stato catturato Heng Tinghan, responsabile di una fabbrica illegale nella contea di Hongdong (Shanxi). E’ accusato di avere ridotto in schiavitù gli operai sin dal marzo 2006, causando anche la morte di un operaio e gravi ferite ad almeno 20 per le estenuanti condizioni di lavoro. Arrestato nella città di Danjiangkou, nell’Hubei, secondo il giornale locale Shiyan Evening News ha detto che ritiene “non molto grave percuotere e insultare gli operai e non pagarli”. Arrestata anche la moglie, Yang Xiaolan.
Lo scandalo della schiavitù è esploso dopo che ne ha parlato una tv locale dell’Henan e che oltre 400 genitori hanno fatto un appello su internet per la ricerca dei figli scomparsi e ritenuti segregati in fabbriche di mattoni. I bambini sono adescati nelle stazioni di treni e pullman di Zhengzhou (capitale dell’Henan) e venduti alle fabbriche dello Shanxi per 500 yuan (50 euro). Lì lavorano per 14-20 ore al giorno, senza paga e con scarso cibo, massacrati di botte se cercano di fuggire. I genitori accusano la polizia locale di ignorare le denuncie e persino di proteggere proprietari delle ditte e schiavisti.
Ora le massima autorità dello Stato hanno ordinato attente indagini. Dalla fine di maggio, secondo dati ufficiali, oltre 20mila poliziotti nello Shanxi hanno ispezionato più di 3.700 fabbriche di mattoni e miniere di carbone, tra cui molte illegali, e liberato 374 “schiavi”, di cui 18 minori di 14 anni e altri 6 tra 14 e 18 anni. Nell’Henan, oltre 35mila poliziotti hanno liberato 217 lavoratori, di cui 29 minori e 10 con handicap mentali. Ma parenti stimano che ci sono almeno 1.000 bambini schiavi nelle fabbriche di mattoni. L’Ufficio provinciale per la Sicurezza pubblica dice che a Zhengzhou sono state sgominate 5 bande per il traffico di esseri umani e arrestati 13 membri.
Ma fonti locali commentano che il lavoro forzato è frequente nelle zone rurali del Paese e che la schiavitù nelle fabbriche non era nascosta ed era già stata più volte denunciata alle autorità.