Arrestati gli impiegati del governo per l'uccisione del bambino oltre la quota del figlio unico
Pechino (AsiaNews/Agenzie) - Il segretario locale del Partito comunista, di nome Bai, e un autista di nome Cheng, sono stati arrestati dalla polizia per aver investito un bambino di 13 mesi. I suoi genitori stavano per essere caricati su un furgone e portati in prigione per aver violato la legge del figlio unico.
La tragedia è avvenuta il 4 febbraio scorso, nel villaggio di Mayu, vicino a Wenzhou (Zhejiang). Secondo il resoconto di Xinhua, almeno 11 impiegati dell'Ufficio per il controllo sulla popolazione erano andati a casa di Chen Liandi e Li Yuhong, padre e madre del bambino ucciso, "per cercare di persuadere" i due a pagare la multa per aver violato la quota del figlio unico. Il piccolo di 13 mesi era infatti il terzo figlio.
I mezzi di "persuasione" dell'ufficio sono noti: pestaggi, prigionia, sequestro di beni, rapimenti, multe esose.
Chen Liandi, il papà del bambino, ha dichiarato che i rappresentanti governativi esigevano "dai 30 ai 40mila yuan" di multa, altrimenti avrebbero dovuto passare tempo in prigione. Trentamila yuan sono circa il reddito annuale di un buon operaio specializzato; e circa 10 anni di reddito di un povero contadino.
Nel tafferuglio che ne è nato, il piccolino è sgusciato via e il capo locale del Partito, insieme al suo autista, lo hanno investito con la loro auto. Inutile anche il tentativo di salvarlo da parte del padre, che si è ferito nell'operazione.
Il bambino è morto poco dopo in ospedale. Migliaia di abitanti di Mayu si sono riversati in strada e hanno manifestato davanti agli uffici del governo.
La legge sul figlio unico è molto odiata in Cina perché offende la cultura tradizionale, che ama le famiglie numerose, e perché è applicata con violenza, perfino con aborto forzato fino a nove mesi e con sterilizzazioni forzate. Molti demografi cinesi mettono in guardia sul pericolo del troppo veloce invecchiamento della popolazione e sulla mancanza di forza lavoro giovane. Nonostante ciò, il governo continua a praticare tale legge, che ha "evitato alla Cina 400 milioni di nascite" in questi ultimi 30 anni.