Arrestata a Kirkuk una banda specializzata nei sequestri di medici cristiani
Ieri le forze irachene hanno catturato gli ultimi componenti dell’organizzazione criminale; sono 4 fratelli, tutti pentiti: “Lo facevamo solo per soldi”. La classe sanitaria è tra le più colpite da terrorismo e criminalità: luminari e semplici medici espatriano o vengono uccisi, privando l’Iraq di un servizio indispensabile.
Kirkuk (AsiaNews) – Le forze di sicurezza irachene hanno arrestato ieri a Kirkuk gli ultimi membri di una banda di criminali, specializzata in rapimenti di medici cristiani. L’organizzazione era composta da 4 fratelli, arrestati tra l’11 e il 13 dicembre. Complici dei 4, altri due parenti che risultano disoccupati. Tutti i componenti della banda si sono pentiti. Si tratta di musulmani che non hanno niente a che fare con sigle terroristiche, né dell’estremismo islamico. Loro stessi hanno confessato di aver scelto l’industria dei rapimenti come mezzo per “fare soldi facili, tanto più che il denaro dei cristiani, secondo la sharia, è legittimo”. La banda, inoltre, era in possesso di un elenco di dottori e farmacisti, possibili obiettivi per futuri sequestri.
All’identificazione dei criminali hanno contribuito anche i buoni rapporti dell’arcivescovado caldeo con tutte le realtà sociali e religiose di Kirkuk. Essendo impegnati costantemente nella protezione della comunità, i responsabili della diocesi compiono regolarmente visite ai partiti politici, ai responsabili del governo, agli imam, sceicchi e responsabili della polizia e guardia nazionale.
La classe sanitaria è da tempo nel mirino della criminalità e del terrorismo in tutto l’Iraq. Nell’ultimo periodo a Kirkuk sono stati rapiti 4 medici specialisti. Per il loro rilascio le famiglie hanno dovuto pagare riscatti altissimi, sempre intorno alle migliaia di dollari. Sotto pressioni per le costanti minacce altri 3 dottori avevano già lasciato la città nelle settimane scorse per dirigersi nel più sicuro Kurdistan iracheno.
All’inizio di questa settimana a Baghdad ignoti aggressori hanno ucciso il direttore dell'ospedale psichiatrico 'al-Rashad', il più importante istituto d'igiene mentale dell'intero Paese. I sempre più frequenti episodi di violenza nei confronti della classe sanitaria, hanno indotto numerosi luminari e semplici medici ad espatriare, privando l’Iraq di un importante servizio. A Mosul, ad esempio, le minacce ai ginecologi uomini, ormai assenti nella zona, impediscono alle donne incinta di avere l’adeguata assistenza per il parto.
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