Arcivescovo di Semarang: istruzione, la via per il progresso della nazione
Jakarta (AsiaNews) - L'istruzione, in particolare fra i giovani, è la via per eliminare la povertà e garantire il vero progresso della società e di una nazione. È quanto afferma mons. Johannes Pujasumarta, arcivescovo di Semarang (Java centrale), in una lettera pastorale diffusa ieri e pubblicata alla vigilia della Giornata nazionale dell'educazione, che si celebra in Indonesia il prossimo 2 maggio. Nella missiva ai fedeli, il prelato ricorda anche che "la storia della Chiesa mondiale è stata contraddistinta dal lavoro encomiabile di grandi educatori, fra cui San Bernardo, San Benedetto, San Domenico, San Francesco e Sant'Ignazio". Per quanto concerne il proprio Paese, mons. Pujasumarta sottolinea che è fonte di "incoraggiamento" l'esempio fornito da importanti personalità religiose dedite all'insegnamento, come "il defunto p. van Lith Sj e decine di suore francescane a Mendut".
L'Indonesia "è una nazione ricca di risorse naturali", afferma l'arcivescovo nella lettera pastorale, ma "manca una istruzione di livello" anche perché "le famiglie povere non possono permettersi le spese necessarie ai figli per studiare". Egli ricorda valori e principi fondamentali alla base dello Stato - i Pancasila, ndr - che sembrano però dimenticati dalla maggioranza dei cittadini e persino dalle istituzioni. "La corruzione dilaga - aggiunge mons. Pujasumarta - mentre gli studenti non si fanno scrupoli a barare".
"Auspichiamo che l'istruzione possa 'produrre' - continua l'arcivescovo di Semarang - persone di alto livello come fedeli, intellettuali, personalità di carattere e dalla coscienza ferrea, unita a grande compassione per gli altri". Il prelato auspica inoltre maggiore attenzione ai giovani, perché possano capire "ciò che è giusto o sbagliato a livello di morale" e che una fede salda e profonda possa "sbocciare nei loro cuori".
Mons. Johannes Pujasumarta cita come esempio la figura di p. van Lith SJ (1863 - 1926), missionario gesuita di origini olandesi giunto a Semarang nel 1896 e "capace di piantare il seme del cristianesimo a Java". Grazie al suo impegno nell'evangelizzazione e nell'incontro con la cultura locale, il sacerdote ha convertito molti nativi della zona; in particolare, le cronache ricordano il battesimo di 171 abitanti di Java a Sendangsono il 14 dicembre 1904, cittadina considerata "luogo sacro" per i cattolici indonesiani e sede di un celebre santuario dedicato alla Vergine Maria. L'opera di p. van Lith è stata ricordata anche dal beato Giovanni Paolo II durante la sua visita a Yogyakarta, nello Java centrale, il 10 ottobre 1989.