Arcidiocesi di Calcutta: 125 anni, nel solco di Madre Teresa
di Nirmala Carvalho
Lo spirito della fondatrice delle Missionarie della Carità ha mostrato la dignità dei più poveri tra i poveri a tutto il mondo. Arcivescovo di Calcutta: “I volontari stranieri trovano la loro vita nel dare e servire i bisognosi”.
Calcutta (AsiaNews) – Nell’arcidiocesi di Calcutta “la comunità mondiale testimonia l’amore di Cristo e sperimenta la Parola di Dio, ispirandosi all’amore delle suore di Madre Teresa per i più poveri tra i poveri, i malati, i disabili fisici e mentali e i dimenticati”. Lo dice ad AsiaNews mons. Lucas Sirkar, arcivescovo di Calcutta, in occasione dei 125 anni della fondazione dell’arcidiocesi.
La città di Calcutta, spiega mons. Lucas, “ha accolto persone di ogni ceto sociale: potenti e deboli, ricchi e poveri, industriali e indigenti” , “ha dato speranza e ha arricchito le vite delle persone in India e nel mondo, senza distinzione di fede, nazionalità, etnia o casta”.
Per l’arcivescovo è stata “la Divina Provvidenza a condurre Madre Teresa in questa diocesi, per fondare le Missionarie della Carità e mostrare la povertà al mondo. Il suo spirito ha difeso e valorizzato la dignità dei poveri”.
“Il mondo occidentale – conclude mons. Lucas – è affamato, nonostante la grande ricchezza materiale di cui dispone. Qui a Calcutta quella fame si placa, come testimoniano i numerosi volontari che giungono da ogni parte del globo. È nel dare e nel servire che essi trovano le loro vite”.
La città di Calcutta, spiega mons. Lucas, “ha accolto persone di ogni ceto sociale: potenti e deboli, ricchi e poveri, industriali e indigenti” , “ha dato speranza e ha arricchito le vite delle persone in India e nel mondo, senza distinzione di fede, nazionalità, etnia o casta”.
Per l’arcivescovo è stata “la Divina Provvidenza a condurre Madre Teresa in questa diocesi, per fondare le Missionarie della Carità e mostrare la povertà al mondo. Il suo spirito ha difeso e valorizzato la dignità dei poveri”.
“Il mondo occidentale – conclude mons. Lucas – è affamato, nonostante la grande ricchezza materiale di cui dispone. Qui a Calcutta quella fame si placa, come testimoniano i numerosi volontari che giungono da ogni parte del globo. È nel dare e nel servire che essi trovano le loro vite”.
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