Approvata un'organizzazione per i diritti umani con piccole riforme politiche
Riyadh (AsiaNews) L'Associazione Nazionale per i Diritti Umani è la prima organizzazione indipendente a favore dei diritti umani a ricevere l'approvazione ufficiale nel regno saudita, conosciuto per la sua chiusura e il suo integralismo islamico.
Secondo lo statuto pubblicato dall'Agenzia di stampa saudita (SPA), l'organizzazione, composta di 41 membri tra cui alcune donne, mira a controllare le violazioni dei diritti delle donne e a denunciare "oppressione, violenza, tortura e intolleranza". Confermando che l'associazione sarà guidata dai valori islamici del paese, il presidente Abd Allah al-Ubaid ha detto alla SPA che il Corano, cioè le parole del profeta Maometto, e la costituzione saudita, basata sulla legge islamica (Sharia), conferiranno autorità all'associazione. Cooperando con altre organizzazioni umanitarie internazionali per i diritti umani, l'agenzia riceverà e indagherà su denunce di violazioni dei diritti umani, con l'aiuto del governo. Il gruppo fornirà suggerimenti costanti per aiutare a costruire una cultura dei diritti umani all'interno del paese. Ubaid ha detto di aver incontrato il principe Abdallah e di aver ricevuto una lettera da re Fahd che augura ogni successo.
Il regno saudita è fra gli stati più biasimati per la mancanza di diritti umani, di parità uomo-donna, di democrazia, di libertà religiosa. Questi primi passi programmatici sono il risultato di lunghi anni di tensioni e pressioni. Settimane fa centinaia di docenti e professionisti hanno chiesto al principe reggente di accelerare le riforme politiche nel paese. Il 21 febbraio scorso, 800 firmatari, tra cui uomini d'affari e attiviste, hanno inviato la petizione chiedendo di "aumentare la partecipazione pubblica, eleggere il Consiglio (consultivo) della Shura e i consigli regionali", di creare sindacati e altri istituzioni per la società civile,. Essi speravano di accelerare l'esecuzione delle raccomandazioni del secondo Convegno per il dialogo nazionale, svoltosi alla Mecca lo scorso dicembre. La petizione è stata inviata a diversi ministeri tutti tenuti da membri della famiglia reale. I funzionali reali promettono riforme, ma devono destreggiarsi fra spinte verso la modernità e spinte integraliste. Nel maggio e nel novembre 2003 Riyadh è stata colpita da una serie di esplosioni di matrice fondamentalista, che hanno causato la morte di più di 50 persone.
17/02/2017 08:52