Appoggio totale dell’Onu al presidente Rajapaksa
di Melani Manel Perera
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite approva una risoluzione favorevole alla linea del governo dello Sri Lanka: l’esercito è sollevato dall’accusa di crimini di guerra; il conflitto è una “questione interna che non giustifica interferenze straniere”. L’accesso delle organizzazioni umanitarie ai campi profughi si svolgerà “come ritiene più opportuno” il governo di Colombo
Colombo (AsiaNews) - Lo Sri Lanka piega anche l’Onu. Con 29 voti a favore, 12 contrari e 6 astenuti il governo di Colombo ha incassato l’approvazione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhcr) alla linea del presidente Mahinda Rajapaksa.
La risoluzione passata il 27 maggio a Ginevra ribadisce che le Tigri tamil hanno fatto uso di scudi umani, solleva l’esercito dalle accuse di crimini di guerra e definisce il conflitto e l’emergenza in corso come “questione interna che non giustifica interferenze straniere”. Passa così la linea di Colombo nella gestione della crisi dei 280mila rifugiati. L’accesso delle organizzazioni umanitarie ai campi si svolgerà “come ritiene più opportuno” il governo.
Mahinda Samarasinghe, ministro dello Sri Lanka per la gestione delle emergenze ed i diritti umani, ha definito il voto di Ginevra “una vittoria decisiva in un momento cruciale” ed “un chiaro messaggio che la comunità internazionale sostiene lo Sri Lanka nel suo sforzo di ricostruire una nazione che assicuri ai suoi cittadini uguali opportunità”.
Favorevoli alla risoluzione che approva la linea politica del presidente Rajapaksa, sono Cina, Russia, Egitto, i Paesi del blocco africano, Indonesia, India ed altri Stati asiatici. Contrari al principio di non ingerenza sostenuto dallo Sri Lanka, i Paesi dell’Unione europea, Giappone, Messico e Cile.
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