06/02/2007, 00.00
SRI LANKA
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Appello per giornalisti rapiti, in fuga o detenuti

di Melani Manel Perera
Uno è stato portato via ieri sera da un gruppo di uomini. Un altro è fuggito all'estero dopo avere ricevuto minacce di morte. Appello di organizzazioni stampa per la liberazione di una giornalista detenuta da settimane senza accuse.

Colombo (AsiaNews) – Rapito ieri un giornalista nello Sri Lanka. Intanto gruppi per la tutela dei media lanciano una campagna per la liberazione di una giornalista tamil detenuta senza accusa.

M. Lalith Senavirathan, ex giornalista del settimanale Hiru in lingua cingalese, è stato portato via dalla sua casa in Athurugiriya alle 9,30 di sera. La moglie racconta che 5-6 persone lo hanno portato via senza nemmeno permettergli di parlare con lei o di prendere i vestiti. Uno di loro l’ha fermata, quando ha cercato di intervenire, dicendo che appartenevano al Dipartimento per le indagini criminali (Cid). La donna ha poi presentato denuncia per rapimento alla locale stazione di polizia.

La polizia ha sentito il Cid, che nega di avere prelevato l’uomo. Poche settimane fa Rohitha Bhashana, editore del giornale Hiru, ha lasciato il Paese dopo ripetute minacce di morte. Il Movimento per la libertà dei media (Fmm) è “preoccupato”, perché manca qualsiasi notizia e chiede immediate indagini.

Intanto il 31 gennaio la Federazione internazionale dei giornalisti (Ifj, che rappresenta 500 mila giornalisti di 15 Paesi) e il Fmm hanno lanciato una campagna internazionale per la liberazione della giornalista Munusamy Parameshawary, detenuta dal 22 novembre senza accusa presso la Divisione per le indagini sui terroristi. La nuova Legge per la prevenzione del terrorismo permette di detenere i sospetti terroristi per lungo tempo, senza necessità di alcuna accusa.

La Parameshawary è una giornalista tamil che lavora per il diffuso settimanale cingalese Mawbima, nota per i suoi articoli sulla comunità tamil e sulle sparizioni a Colombo. Sunanda Deshapriya, direttore del Fmm, spiega ad AsiaNews che la donna è sospettata di avere contatti con le Tigri tamil di Eelam, ma non si conoscono ancora le accuse e di recente è stato negato il colloquio agli avvocati difensori. Il 23 gennaio è comparsa avanti alla Corte, che ha disposto altri 30 giorni di custodia senza fare il processo.

“Ma –dice Deshapriya – le indagini non hanno accertato alcun collegamento tra lei e le attività terroriste”. “Chiediamo  di mandare lettere al presidente e al primo ministro dello Sri Lanka per protestare contro questa detenzione”.

Christopher Warren, presidente della Ifj, ha criticato la “inattività del governo di fronte a una detenzione che non riconosce i diritti fondamentali” e denuncia il rischio di un “abuso” della legge anti terrorismo per colpire i media e costringerli al silenzio.

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