Appello di Benedetto XVI per il sacerdote rapito a Baghdad
Il papa sprona i cristiani a continuare a lavorare con i membri delle altre religioni e nella coesistenza pacifica.
Con un telegramma al patriarca caldeo di Baghdad, Benedetto XVI ha lanciato un appello per la liberazione del sacerdote Hanna Saad Syrop, rapito il giorno della festa dell'Assunzione a Baghdad.
Il telegramma, a firma del card. Angelo Sodano, segretario di stato, è stato diffuso ieri. L'appello "accorato" è fatto ai rapitori perché "il giovane sacerdote possa ritornare al servizio di Dio, della comunità cristiana e dei suoi connazionali". Il papa si dice "profondamente rattristato" per la notizia del rapimento.
Nello stesso tempo Benedetto XVI "rivolge il suo pensiero anche a tutte le vittime dei rapimenti" in Iraq, che sono migliaia e "prega perché questa piaga spaventosa, come anche il terribile e quotidiano bagno di sangue che ritarda l'alba della riconciliazione e della ricostruzione possano giungere a una fine".
P. Saad è stato rapito subito dopo la messa vespertina del 15 agosto e da allora non si hanno notizie di lui. Il giovane sacerdote, 34 anni, ordinato a Roma nel 2001, è responsabile della sezione teologica del Babel College, l'università di studi religiosi cristiani a Baghdad, l'unica nel paese.
Sulle motivazioni del rapimento, alcuni affermano che con ogni probabilità il sacerdote è stato rapito per ottenere un ricatto in denaro. Ma mons. Louis Sako, arcivescovo di Kirkuk ha sottolineato che uno dei motivi per questa violenza è che "si vuole buttare fuori i cristiani dall'Iraq".
Nel telegramma inviato al patriarca Delly, il papa ha espresso "la sua spirituale vicinanza e la sua orante solidarietà" a tutta la Chiesa caldea e ha incoraggiato "i membri della comunità cattolica a continuare a lavorare insieme con i credenti delle altre religioni e con le persone di buona volontà verso un futuro di coesistenza piena di armonia e rispetto per l'amata nazione dell'Iraq".
12/09/2006