Appello del sindaco di Nagasaki per un mondo senza armi atomiche
Nagasaki (AsiaNews/Agenzie) - Nagasaki si appella ai leader mondiali, chiedendo loro di raggiungere un accordo per la messa al bando delle armi nucleari. Così la città giapponese, colpita da "Fat Man" (la seconda bomba, dopo l'esplosione di "Little Boy" tre giorni prima a Hiroshima) il 9 agosto 1945, ha voluto ricordare il 67mo anniversario dell'olocausto atomico che ha segnato la storia moderna del Giappone. "La comunità internazionale - ha sottolineato il sindaco Tomihisa Taue - deve agire ora, prendendo il primo, concreto passo verso la conclusione della Convenzione sulle armi nucleari". E non sono mancate manifestazioni di solidarietà per le vittime del disastro di Fukushima dello scorso anno, i loro familiari e i superstiti che ancora oggi vivono situazioni difficili.
Nel suo intervento il sindaco di Nagasaki ha ricordato al governo centrale la "seria sfida" rappresentata dal nucleare nord-coreano; il premier nipponico Yoshihiko Noda ha aggiunto che il Paese ha la "responsabilità" di incoraggiare le nazioni e la comunità internazionale a eliminare ogni arsenale nucleare.
Alla cerimonia ha preso parte per la prima volta anche l'ambasciatore statunitense John Roos, insieme a delegati e funzionari di altri 40 Paesi. Il diplomatico americano aveva già partecipato alle commemorazioni di Hiroshima, ma non si era mai recato a Nagasaki in concomitanza con l'anniversario dell'esplosione della bomba atomica lanciata da Washington per mettere la parola fine alla Seconda guerra mondiale nell'estate del '45.
Almeno 80mila persone sono morte incenerite o per gli effetti delle radiazioni negli anni seguenti. I superstiti, conosciuti come "hibakusha", a Nagasaki sarebbero 39.324 al marzo scorso, con una età media di 77 anni e mezzo.
Durante il suo discorso, il primo cittadino ha inoltre chiesto di dar vita a una società "libera dalla paura di radioattività" e promuovere fonti energetiche alternative e meno pericolose. Esplicito il richiamo al disastro nucleare di Fukushima del marzo 2011, nel primo appello di un sindaco giapponese al governo centrale per la messa al bando delle centrali nel Paese del Sol Levante. Egli ha infine auspicato un corretto smaltimento delle scorie, sottolineando che "noi di Nagasaki continueremo a sostenere la popolazione di Fukushima".
14/11/2020 09:35