17/05/2024, 15.41
VATICANO
Invia ad un amico

Apparizioni mariane: le nuove norme della Santa Sede

A meno di casi speciali decisi dal pontefice non ci sarà più una dichiarazione da parte della Chiesa sulla soprannaturalità dei fenomeni, ma solo un'autorizzazione a una prudente adesione e il riconoscimento del valore pastorale là dove non vi siano mistificazioni. Il legame tra questi fenomeni e tanti santuari anche in Asia.

Città del Vaticano (AsiaNews) - Di fronte alle testimonianze di un’apparizione, la Chiesa - “di norma” e a meno di un pronunciamento espressamente voluto dal pontefice - non si pronuncerà più sulla natura soprannaturale di questi fenomeni. In maniera più rapida il vescovo locale, coinvolgendo sempre il dicastero per la Dottrina della fede, d’ora in poi stabilirà semplicemente se si riconoscono segni di un’azione dello Spirito e se c’è un valore pastorale che ne consiglia la diffusione del messaggio, anche attraverso pellegrinaggi.

È la novità contenuta nelle nuove “Norme del Dicastero per la Dottrina della Fede per procedere nel discernimento di presunti fenomeni soprannaturali” approvate da papa Francesco e diffuse oggi dal Vaticano. Si tratta di procedure che - pur riconoscendo che “tante volte queste manifestazioni hanno provocato una grande ricchezza di frutti spirituali, di crescita nella fede, di devozione e di fraternità e servizio, e in alcuni casi hanno dato origine a diversi santuari sparsi in tutto il mondo che oggi sono parte del cuore della pietà popolare di molti popoli” - mirano a evitare i casi di giudizi opposti sullo stesso fenomeno espressi dalla Chiesa in tempi e livelli diversi.

Alla base del testo - firmato dal prefetto del dicastero, card. Victor Manuel Fernandez, e dal segretario mons. Armando Matteo - c’è la volontà di “rendere i fedeli attenti” ai segni della presenza divina in mezzo a noi, ma anche di “custodirli da ogni inganno”. In questo senso “non si include - spiega Fernandez nell’introduzione al testo - una dichiarazione circa la soprannaturalità del fenomeno oggetto di discernimento, cioè la possibilità di affermare con certezza morale che esso proviene da una decisione di Dio che l’ha voluto in modo diretto”. Viene invece concesso un “nihil obstat” - cioè la constatazione della mancanza di obiezioni - che indica che “riguardo a quel fenomeno i fedeli sono autorizzati a dare ad esso in forma prudente la loro adesione”, anche se non trattandosi più di una dichiarazione sulla soprannaturalità dei fatti “è un aiuto del quale non è obbligatorio fare uso”.  

Le nuove norme ora prevederanno sei diversi possibili giudizi al termine dell’istruttoria su ciascuno di questi fenomeni: oltre al “nihil obstat” - che corrisponde a una valutazione pienamente positiva del fenomeno - vi sono altri cinque esiti specifici, nei casi in cui il vescovo e il dicastero per la Dottrina della fede individuino nei messaggi o nella modalità di gestione delle forme di questa devozione, motivi di prudenza o addirittura perplessità. L’ultimo di questi gradi è una “dichiarazione di non soprannaturalità”, per quei casi in cui appaia evidente che il fenomeno non è soprannaturale basandosi su prove concrete, come la confessione di un presunto veggente o testimonianze credibili di falsificazione.

Queste nuove regole riguardano fenomeni che toccano da vicino anche l’esperienza spirituale di molte comunità cristiane dell’Asia, dove tanti santuari sono sorti in luoghi che la devozione dei fedeli ha ricollegato ad apparizioni mariane. Tra le 15 su cui la Chiesa si è pronunciata formalmente, c’è anche quella di Nostra Signora di Akita in Giappone (nella foto), dove la Vergine tra il 1973 e il 1981 apparve a sr. Agnese Sasagawa, una convertita al cristianesimo dal buddhismo. Nel 1988 fu l’allora card. Joseph Ratzinger - in qualità di prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede - a esprimere il giudizio secondo cui i messaggi di Nostra Signora di Akita sono affidabili e degni di fede.

Ma accanto a questo caso, le Chiesa dell’Asia hanno custodito anche tante altre testimonianze di fenomeni sovrannaturali, spesso a conforto di popolazioni colpite da sofferenze e persecuzioni. Alla memoria di apparizioni mariane - per esempio - sono legati il santuario indiano di Velankanni, dove secondo la tradizione la Madonna si sarebbe rivelata a un ragazzo indù nel XVI secolo, e quello di Nostra Signora di La Vang, in Vietnam, dove la Vergine avrebbe portato conforto ai cristiani locali nella grande persecuzione alla fine del XVIII secolo. Anche i cattolici cinesi narrano di apparizioni mariane avvenute nel 1900, durante l’ondata di violenze contro i cristiani della rivolta dei Boxer: il luogo più significativo in questo senso è il santuario di Donglu, nella diocesi di Baoding nell’Hebei, dove proprio questa devozione mariana è stata a lungo nel mirino della repressione delle comunità cattoliche clandestine da parte delle autorità cinesi.  

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Nostra Signora del Riscatto centro nazionale di pelleginaggi in Kerala
15/09/2004
Lourdes: il papa sfinito, Ferragosto e le Olimpiadi
15/08/2004
Cristiani e musulmani al santuario di Komane, nonostante violenze e terrorismo
14/08/2004
Papa: la sofferenza non è inutile; è un'offerta per il mondo
14/08/2004
Il Papa: il rosario per le vocazioni al sacerdozio e alla verginità consacrata
14/08/2004


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”