Aperto il Sinodo del Patriarcato Ecumenico
Sono 100 i vescovi riuniti al Fanar. In agenda anche il punto della situazione sulla campagna contro Bartolomeo I ingaggiata da Buijidar Cipof , scismatico dell’esarcato bulgaro. Il Patriarca annuncia una visita al premier Erdogan per avere una “risposta sincera" sulla riapertura della Scuola Teologica di Halki.
Istanbul (AsiaNews) – Tra rigidi, ma discreti controlli di sicurezza per evitare provocazioni di estremisti, si è aperto ieri al Fanar il Grande Sinodo del Patriarcato Ecumenico. Vi partecipano 100 vescovi da tutto il mondo. Con l’occasione il Sinodo sarà anche informato sulla recente decisione del procuratore di Istanbul di chiamare a testimoniare il Patriarca Bartolomeo I, perché “giustifichi” l’uso del titolo “ecumenico”, da lui utilizzato in riferimento al Patriarcato di Costantinopoli nella seconda conferenza mondiale della gioventù ortodossa (11-15 luglio).
Le accuse contro il Patriarca sono mosse dall’ormai famigerato Buijidar Cipof, ex membro della Chiesa dell’esarcato bulgaro di Costantinopoli, di giurisdizione del Patriarcato Ecumenico. L’avvio di questa campagna contro Bartolomeo I è stato segnato dalla sentenza della Cassazione che lo scorso mese ha negato al Patriarcato di Costantinopoli il diritto di chiamarsi appunto "ecumenico", in quanto ente turco.
Agli attacchi frontali il Fanar ha deciso di rispondere senza esasperare i toni, confidando nella comprensione del riconfermato premier Erdogan e del nuovo presidente Gul, del suo stesso partito.
Fin dall’inizio negli ambienti diplomatici e giornalisti ad Istanbul è circolata l’idea che dietro gli scismatici dell’esarcato bulgaro si celi il cosiddetto Stato profondo della Turchia, il vecchio establishment, che si considera il vero depositario del Kemalismo. Esso sarebbe intenzionato a screditare a livello internazionale il vincitore delle ultime elezioni. "Preoccupato" per il futuro del Patriarcato Ecumenico, soprattutto per la formazione dei suoi quadri, Bartolomeo I ha annunciato che renderà visita al premier Erdogan, "con la preghiera di darci una risposta sincera sulla riapertura della Scuola Teologica di Halki", di fatto chiusa dal 1971. (NT)
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