Anticipato di due giorni il passaggio di poteri all'Iraq
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) Con un anticipo di due giorni rispetto al calendario, la coalizione provvisoria di occupazione guidata dagli Stati Uniti ha trasferito oggi i poteri al governo iracheno ad interim. Il passaggio di sovranità che segna la fine dell'occupazione iniziata il 9 aprile 2003 quando fu abbattuta la gigantesca statua di Saddam Hussein - doveva avvenire il prossimo 30 giugno, ma motivi di sicurezza hanno spinto le autorità della coalizione ad anticiparlo a oggi.
"Questo è un giorno storico, un giorno di grande gioia, un giorno atteso da tutti gli iracheni. Questo è il momento in cui riportiamo il paese nella comunità internazionale", ha dichiarato il presidente iracheno Ghazi al-Yawir durante una cerimonia svoltasi questa mattina nel quartier generale della coalizione. "Davanti a noi si presentano sfide e responsabilità. Chiediamo al Dio supremo di darci la pazienza e di guidarci mentre conduciamo questo paese, il cui popolo merita ogni bene. Possa Dio proteggere l'Iraq e il suo popolo", ha proseguito il presidente iracheno, dopo il giuramento.
Durante la cerimonia, il capo dell'amministrazione provvisoria Paul Bremer che ha già lasciato il Paese - ha consegnato una lettera alle autorità irachene, segnando così il passaggio di sovranità all'Iraq.
A qualche ora dal passaggio di poteri, il primo ministro ad interim Iyad Allawi, ha giurato sul Corano di guidare la popolazione irachena verso un futuro migliore e si è rivolto alle "forze del terrore": "Non dimenticheremo chi è stato con noi e chi è stato contro di noi durante la crisi". Chiedendo la fine degli attacchi contro polizia e forze di sicurezza, ha detto: "L'esercito è quello iracheno, non quello di Saddam. Ci sono i nostri fratelli e i nostri figli".
Sarà ancora lungo l'iter iracheno verso la democrazia. La risoluzione Onu, approvata all'unanimità lo scorso 8 giugno, prevede elezioni entro il 31 gennaio 2005 e poi l'insediamento di un governo di transizione; entro il 31 gennaio 2006 sarà completata la stesura della costituzione e saranno indette nuove elezioni, che porteranno alla formazione di un governo permanente. (MR)