Anniversario di Tiananmen: censura sui media ed epurazione dei liberali
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Le autorità colpiscono la stampa troppo liberale, oscurano una rivista online e proibiscono la pubblicazione di “cattive notizie”. Intanto di recente è stato licenziato da un prestigioso incarico pubblico Liu Junning, firmatario di Carta 08. Esperti dicono che il governo vuole rinsaldare il controllo su intellettuali e media, in vista dell’anniversario del massacro di piazza Tiananmen il 4 giugno.
La versione online della rivista mensile Yanhuang Chunqiu-yhcqw.com è stata sospesa dal 23 maggio. Il redattore capo Wu Si spiega che alle ore 4 del pomeriggio d’improvviso il provider ha interrotto gli accessi al sito web, senza avvertimenti né spiegazioni.
Esperti commentano che l’oscuramento può essere legato al libro di memorie “Prigioniero dello Stato” dell’ex segretario Zhao Ziyang, dato che della rivista si occupa Du Daozheng, 86 anni, che ha incitato Zhao a registrare le sue memorie e che ha scritto la presentazione al libro per l’edizione cinese. Il libro opera, tra l’altro, una rivisitazione delle proteste studentesche e del massacro di piazza Tiananmen del 4 giugno 1989, fornendo notizie inedite e una personale prospettiva su una questione di cui Pechino non vuole parlare.
Intanto l’Ufficio provinciale del Guangdong per la Stampa e la pubblicazione ha “indicato” il 22 maggio ai media di non riportare notizie negative e di non riprendere notizie da media esteri o pubblicazioni non ufficiali, ma di rifarsi alla linea politica ufficiale. Tra le notizie da evitare sono le proteste sociale e le critiche verso le autorità, come pure questioni problematiche come l’anniversario del 4 giugno. Occorre anche controllare con attenzione i pezzi su internet e persino gli annunci commerciali: negli anni scorsi, dissidenti hanno pubblicato su media messaggi di critica e protesta contro le autorità facendoli passare per annunci pubblicitari e approfittando della mancanza di controlli.
Liu ha ricevuto una lettera di licenziamento dall’incarico di ricercatore su questioni sociali presso l’Istituto di cultura cinese del ministero della Cultura. Interpellato dal quotidiano South China Morning Post, il suo commento è significativo e amaro: “Mi spiace, ma non posso dirvi di più. Grazie per la comprensione”.
Lo studioso era già stato espulso anni fa dall’Accademia cinese di Scienze sociali per avere propugnato idee liberali. Si ignora perché sia di nuovo caduto in disgrazia, ma Bei Feng, influente commentatore politico su internet, ricorda che Liu ha firmato il documento Carta 08, che chiede al governo maggiore democrazia e rispetto dei diritti umani.