Anna Hazare liberato a Delhi: digiunerà 15 giorni contro la corruzione
L’attivista in polemica con il governo indiano potrà manifestare per sostenere il suo progetto di legge in Parlamento. Ma le opinioni su di lui, i suoi metodi e il movimento sono divise. “Che ogni indiano si chieda se ha mai dato o ricevuto una mazzetta. Questo sarebbe un reale movimento gandhiano”, dice p. Mascarenhas, del Consiglio per la cultura.
Mumbai (AsiaNews) – L’attivista anti-corruzione Anna Hazare è stato liberato dalla prigione di Delhi dopo aver raggiunto un accordo con la polizia, che gli permetterà di compiere uno sciopero della fame per 15 giorni in un parco della capitale. Il digiuno di protesta comincerà domani, subito dopo che Hazare avrà lasciato il carcere; questo perché il luogo scelto per l’evento, Ram Lila Maidan, non è ancora pronto, e si pensa che Hazare richiamerà una larga folla intorno a sé. Il permesso concesso ad Hazare è valutato dagli osservatori locali come un passo indietro del governo, dopo l’arresto compiuto due giorni fa. (17/08/2011 Anna Hazare arrestato: “Un atto totalmente inaccettabile”). La polizia in precedenza insisteva affinché il digiuno non durasse più di tre giorni.
Hazare protesta perché sostiene che il progetto di legge governativo contro la corruzione è stato annacquato, e che il Parlamento deve esaminare il progetto di legge formulato da Hazare stesso. A questo proposito, p. Theodore Mascarenhas, sfx, responsabile per l’Asia, l’Africa e l’Oceania del pontificio Consiglio per la cultura, ha dichiarato ad AsiaNews: “Il problema è molto complesso e ci sono molti lati preoccupanti. La corruzione è una malattia che deve essere combattuta. In questo senso Hazare ha fatto da guida. Ma i suoi metodi sembrano arroganti. Dal momento in cui il governo ha parlato con lui, gli ha dato un’opportunità di comparire davanti alla Commissione parlamentare e dal momento che c’è una bozza di legge in Parlamento, avrebbe dovuto attendere prima di cominciare con questa protesta”. Secondo il religioso “è allarmante il modo in cui i media lo hanno posto in contrasto con il governo e i membri del Parlamento. Tutto, l’uomo e il movimento, sono stati creati dai media e la protesta è alimentata dai canali televisivi. Ed è anche pericolo il modo in cui forze della divisione stanno cercando di sfruttare la questione. L’opposizione è saltata sulla carovana di Anna Hazare, ma perché non hanno proposto modifiche in Parlamento? Il digiuno fino alla morte non risolverà il problema della corruzione”. E p. Mascarenhas conclude: “C’è un polverone che si alza. Se Hazare e la sua squadra vogliono creare un movimento reale per liberare l’India dalla corruzione, devono chiedere ai propri sostenitori di guardarsi dentro, e di chiedersi se hanno mai dato, o ricevuto, una mazzetta. Che ogni indiano si ponga la stessa domanda: questo sarebbe un reale movimento gandhiano. Tutto il resto è ipocrisia”.
Il direttore di Vishwa Jyoti Communications, p. Anand Mathew, ims, ha invece dichiarato ad AsiaNews: “Sono una vittima della corruzione e ho esperienza di prima mano degli effetti devastanti della corruzione sulle vite dei più poveri e più marginalizzati, vittime del meccanismo burocratico. Dagli impiegati del governo in giù la corruzione si espande, privando i poveri dei loro diritti di base. I poveri devono ungere ogni giorno le mani degli impiegati. Persino per ottenere una semplice carta che indica che sei sotto il livello di povertà devi pagare qualcuno. Il nostro movimento continuerà, la comunità cristiana deve impegnarsi e sostenere questa seconda battaglia per l’indipendenza”. (NC)
Hazare protesta perché sostiene che il progetto di legge governativo contro la corruzione è stato annacquato, e che il Parlamento deve esaminare il progetto di legge formulato da Hazare stesso. A questo proposito, p. Theodore Mascarenhas, sfx, responsabile per l’Asia, l’Africa e l’Oceania del pontificio Consiglio per la cultura, ha dichiarato ad AsiaNews: “Il problema è molto complesso e ci sono molti lati preoccupanti. La corruzione è una malattia che deve essere combattuta. In questo senso Hazare ha fatto da guida. Ma i suoi metodi sembrano arroganti. Dal momento in cui il governo ha parlato con lui, gli ha dato un’opportunità di comparire davanti alla Commissione parlamentare e dal momento che c’è una bozza di legge in Parlamento, avrebbe dovuto attendere prima di cominciare con questa protesta”. Secondo il religioso “è allarmante il modo in cui i media lo hanno posto in contrasto con il governo e i membri del Parlamento. Tutto, l’uomo e il movimento, sono stati creati dai media e la protesta è alimentata dai canali televisivi. Ed è anche pericolo il modo in cui forze della divisione stanno cercando di sfruttare la questione. L’opposizione è saltata sulla carovana di Anna Hazare, ma perché non hanno proposto modifiche in Parlamento? Il digiuno fino alla morte non risolverà il problema della corruzione”. E p. Mascarenhas conclude: “C’è un polverone che si alza. Se Hazare e la sua squadra vogliono creare un movimento reale per liberare l’India dalla corruzione, devono chiedere ai propri sostenitori di guardarsi dentro, e di chiedersi se hanno mai dato, o ricevuto, una mazzetta. Che ogni indiano si ponga la stessa domanda: questo sarebbe un reale movimento gandhiano. Tutto il resto è ipocrisia”.
Il direttore di Vishwa Jyoti Communications, p. Anand Mathew, ims, ha invece dichiarato ad AsiaNews: “Sono una vittima della corruzione e ho esperienza di prima mano degli effetti devastanti della corruzione sulle vite dei più poveri e più marginalizzati, vittime del meccanismo burocratico. Dagli impiegati del governo in giù la corruzione si espande, privando i poveri dei loro diritti di base. I poveri devono ungere ogni giorno le mani degli impiegati. Persino per ottenere una semplice carta che indica che sei sotto il livello di povertà devi pagare qualcuno. Il nostro movimento continuerà, la comunità cristiana deve impegnarsi e sostenere questa seconda battaglia per l’indipendenza”. (NC)
Vedi anche