Angelus: Maria ha accompagnato i 40 anni del Concilio
Benedetto XVI ricorda la celebrazione solenne nella basilica di san Pietro e invita a guardare alla Madonna per superare "la tentazione di una vita mediocre, fatta di compromessi con il male". Benedette anche le fiaccole olimpiche per Torino.
Città del Vaticano (AsiaNews) Anche all'Angelus il papa ha sottolineato la centralità di Maria nell'esperienza del Concilio Vaticano II, di cui oggi si ricorda il 40mo anniversario. Lo aveva già fatto poco prima alla celebrazione solenne nella basilica di san Pietro. Il papa ha voluto "rendere grazie a Dio per il dono del Concilio Vaticano II" e ha detto che Maria, definita "Madre della Chiesa" nell'assise conciliare di 40 anni fa, ha "accompagnato questi quarant'anni di vita ecclesiale ricchi di tanti eventi". In modo speciale, egli ha aggiunto, "Maria ha vegliato con materna premura sul pontificato dei miei venerati Predecessori, ognuno dei quali, con grande saggezza pastorale, ha guidato la barca di Pietro sulla rotta dell'autentico rinnovamento conciliare".
Alla preghiera dell'Angelus erano presenti alcuni atleti tedofori, che devono portare la torcia olimpica a Torino per le Olimpiadi invernali 2006. Il papa ha benedetto le fiaccole dicendo: "Possa questa fiamma ricordare a tutti i valori di pace e di fratellanza che stanno alla base delle Olimpiadi". In precedenza egli ha invitato la folla che gremiva la piazza a partecipare all'omaggio a Maria davanti alla statua dell'Immacolata questo pomeriggio a Piazza di Spagna.
Cari fratelli e sorelle!
Celebriamo oggi la solennità dell'Immacolata Concezione. E' un giorno di intenso gaudio spirituale, nel quale contempliamo la Vergine Maria, "umile e alta più che creatura / termine fisso d'eterno consiglio", come canta il sommo poeta Dante (Par., XXXIII, 3). In Lei rifulge l'eterna bontà del Creatore che, nel suo disegno di salvezza, l'ha prescelta per essere madre del suo unigenito Figlio, e, in previsione della morte di Lui, l'ha preservata da ogni macchia di peccato (cfr Orazione colletta). Così, nella Madre di Cristo e Madre nostra si è realizzata perfettamente la vocazione di ogni essere umano. Tutti gli uomini, ricorda l'apostolo Paolo, sono chiamati ad essere santi e immacolati al cospetto di Dio nell'amore (cfr Ef 1,4). Guardando alla Madonna, come non lasciar ridestare in noi, suoi figli, l'aspirazione alla bellezza, alla bontà, alla purezza del cuore? Il suo celeste candore ci attira verso Dio, aiutandoci a superare la tentazione di una vita mediocre, fatta di compromessi con il male, per orientarci decisamente verso l'autentico bene, che è sorgente di gioia.
Quest'oggi il mio pensiero va all'8 dicembre del 1965, quando il Servo di Dio Paolo VI chiuse solennemente il Concilio Ecumenico Vaticano II, l'evento ecclesiale più grande del secolo ventesimo, che il beato Giovanni XXIII aveva iniziato tre anni prima. Tra l'esultanza di numerosi fedeli in Piazza San Pietro, Paolo VI affidò l'attuazione dei documenti conciliari alla Vergine Maria, invocandola col dolce titolo di Madre della Chiesa. Presiedendo questa mattina una solenne Celebrazione eucaristica nella Basilica Vaticana, ho voluto rendere grazie a Dio per il dono del Concilio Vaticano II. Ho voluto, inoltre, rendere lode a Maria Santissima per aver accompagnato questi quarant'anni di vita ecclesiale ricchi di tanti eventi. In modo speciale, Maria ha vegliato con materna premura sul pontificato dei miei venerati Predecessori, ognuno dei quali, con grande saggezza pastorale, ha guidato la barca di Pietro sulla rotta dell'autentico rinnovamento conciliare, lavorando incessantemente per la fedele interpretazione ed attuazione del Concilio Vaticano II.
Cari fratelli e sorelle, a coronamento dell'odierna giornata tutta dedicata alla Vergine Santa, seguendo un'antica tradizione nel pomeriggio mi recherò a Piazza di Spagna, ai piedi della statua dell'Immacolata. Vi chiedo di unirvi spiritualmente a me in questo pellegrinaggio, che vuole essere un atto di filiale devozione a Maria, per affidarLe l'amata città di Roma, la Chiesa e l'intera umanità.