Ancora un cristiano in prigione per “blasfemia”
Kasur (AsiaNews) – Martha Bibi, cristiana di Kot Nanak Singh (distretto di Kasur), il 22 gennaio è stata accusata di avere fatto osservazioni dispregiative e avere abusato del sacro nome del profeta Maometto. Lo rivela Shahbaz Bhatti, presidente dell’All Pakistan Minorities Alliance (Apma).
Bhatti spiega che nella zona dove Martha Bibi vive con il marito e i sei figli ci sono circa 12 famiglie cristiane, tra 500 musulmane. Il marito fa il muratore e ha anche una piccola attività per il noleggio di attrezzi per l’edilizia, aiutato dalla moglie. Hanno dato a noleggio il loro materiale per la costruzione della moschea Sher Rabbani, ma i costruttori non hanno pagato.
La mattina del 22 gennaio la donna è andata al cantiere nella moschea per chiedere il denaro, ricevendo un rifiuto. Allora ha chiesto la restituzione del materiale e ha fatto per portarlo via, ma Muhammad Ramzan, Mohammad Akram e Muhammad Dilbar hanno iniziato a colpirla. Solo l’intervento di passanti le ha permesso di liberarsi e andar via.
Durante la notte, l’Imam della moschea ha accusato Martha di avere pronunciato espressioni blasfeme contro il profeta Maometto e ha incitato i musulmani ad attaccare i cristiani. La donna e la sua famiglia, sentendo queste parole, si sono nascosti presso vicini.
Poi è arrivata la polizia, che ha arrestato Martha e l’ha portata alla stazione di polizia di Changa Manga. E’ stata accusata per l’art. 295 C della legge contro la blasfemia, che prevede pene molto pesanti e anche la condanna a morte, e messa in prigione.
La stessa notte – dice ancora Bhatti – la polizia ha iscritto un fascicolo (in gergo tecnico, Rapporto di Prima Informazione) su denuncia di Muhammad Dilbar.
Informata dei fatti, l’Apma è intervenuta e ha incontrato Martha Bibi in carcere. Ha anche parlato con le autorità carcerarie, sensibilizzandole alla massima attenzione contro possibili violenze, vista l’accusa.
Ieri l’Apma, in un comunicato stampa, si è appellata al giudice capo della Corte Suprema perché intervenga contro l’abuso della legge contro la blasfemia e al governo per una revisione di norme spesso utilizzate da estremisti per perseguitare le minoranze religiose o anche chi si oppone loro. Occorre – dice - una commissione giudiziale per rivedere i casi pendenti di blasfemia e rilasciare subito chi è detenuto benché innocente, tra cui Martha Bibi.
Il senatore Mushahid Hussain Syed, segretario generale del partito di maggioranza Pakistan Muslim League-Q, ha detto il 23 gennaio durante una conferenza a Parigi, che è in programma la riforma di questa legge, dopo le prossime elezioni.