02/10/2006, 00.00
PALESTINA
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Ancora spari a Gaza, mentre Abbas offre ad Hamas la ripresa dei negoziati

All'origine degli scontri il contrasto per la formazione del governo di unità nazionale. Appelli di Mubarak e re Abdallah. Oggi inizia un nuovo tour della Rice in Medio Oriente.

Gaza (AsiaNews/Agenzie) – Ancora spari questa mattina a Gaza tra le forze della Sicurezza palestinese, fedeli ad Al Fatah, e le milizie di Hamas, che ieri hanno causato otto morti e circa 100 feriti. Per il momento non si ha notizie di ulteriori vittime e gli scontri appaiono sporadici.

Hamas e Fatah si accusano reciprocamente di essere responsabili dell'esplosione di violenza, contro la quale si sono espressi sia il presidente dell'Anp, Mahmud Abbas, che il primo ministro, di Hamas, Ismail Haniyeh. Appelli alla cessazione degli scontri sono stati lanciati dal re giordano Abdullah II e dal presidente egiziano Hosni Mubarak, che ieri si sono incontrati al Cairo per un esame della situazione nella regione.

Originati formalmente dal confronto tra gli uomini della sicurezza dell'Anp in sciopero perché da sei mesi non ricevono gli stipendi e gli uomini di Hamas, gli scontri hanno la loro vera ragion d'essere nel contrasto tra Abbas e Hamas per la formazione del governo di unità nazionale, necessario per porre fine al blocco degli aiuti internazionali al governo palestinese di Hamas. La trattativa si è arenata per il rifiuto degli estremisti islamici di riconoscere gli accordi già firmati tra l'Anp ed Israele, che implicano il riconoscimento dello Stato ebraico.

Già ieri Abbas si è detto pronto a riprendere i negoziati. "Come presidente – ha detto – ho il potere di sciogliere il governo in ogni momento, ma credo che dobbiamo usare ogni sforzo per formare un governo di unità nazionale", sulla base della legalità palestinese, internazionale ed araba, per porre fine al blocco internazionale imposto al popolo palestinese. "Il confronto armato – ha aggiunto in un'intervista ad Al Jazeera – ha superato la linea rossa della guerra civile, che abbiamo scongiurato per quattro decenni".

Anche Mubarak e re Abdallah hanno parlato degli scontri come di una "linea rossa" da non superare, sottolineando la necessità per i palestinesi di "parlare con un'unica voce". "I palestinesi – ha sottolineato Mubark – debbono provare che esiste un partner palestinese col quale è possibile negoziare per la creazione di uno Stato indipendente e legittimo".

Oggi, per le strade di Gaza si stanno schierando le forze della Sicurezza nazionale. Il loro comandante, Tawfiq Jabar, ha sostenuto che ciò avviene su ordine del presidente Abbas "dopo le violenze e di fronte alla minaccia dell'esercito israeliano di rioccupare la Striscia", con riferimento all'ingresso nel territorio, nella notte, di 50 carri armati israeliani, motivato con lo scopo di prevenire attacchi contro lo Stato ebraico.

In Medio Oriente, intanto, arriva oggi il segretario di Stato americano Condoleezza Rice, che incontrerà anche dirigenti israeliani e palestinesi. La visita della Rice comincia oggi in Arabia Saudita. Successivamente farà tappe in Egitto, Israele e Territori palestinesi. Sono previsti incontri anche con il premier israeliano Ehud Olmert e il presidente dell'Anp, Abbas.

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