08/04/2009, 00.00
ASIA - ITALIA
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Ancora scosse, ancora solidarietà da Iraq e Corea

Nuovo bilancio dei morti: 250; undici non ancora identificati. La notte scorsa a L’Aquila è stata estratta viva una ragazza di 20 anni. Preghiere e solidarietà dai cattolici della Corea del sud e dal vescovo caldeo di Amadiya ed Erbil.

Roma (AsiaNews) – Si continua a lavorare giorno e notte fra le macerie delle città terremotate dell’Abruzzo alla ricerca di sopravvissuti. La notte scorsa una ragazza, Eleonora, di 20 anni, è stata recuperata viva dopo 42 ore dal sisma. Eleonora aveva gamba e braccio bloccati sotto un grosso pezzo di cemento in una palazzina crollata a pochi passi dal centro storico dell’Aquila. Finora sono state estratte vive circa 150 persone.

Ieri sera, durante la notte, fino a stamattina sono continuate delle scosse di assestamento di magnitudo fino a 3,8.

L’ultimo bilancio della protezione civile parla di 250 morti accertati. Undici corpi non sono stati ancora identificati. I feriti sono 1000 e gli sfollati sono 25 mila. Molti di loro hanno dormito in tende, migliaia sono stati trasferiti negli alberghi della costa abruzzese.

Intanto alla redazione di AsiaNews sono giunti ancora due messaggi. Il primo viene dal Consiglio per l’apostolato dei laici in Corea:

Carissimo Padre Cervellera,

A nome di tutti i fedeli laici della Chiesa cattolica in Corea e da parte mia, desidero esprimerle le più profonde condoglianze per le vittime del terremoto che ha seriamente colpito l’Italia centrale. Elevo l’umile ma ardente preghiera a Dio misericordioso perché accolga nella sua pace le anime delle numerose vittime di questa catastrofe, e dia conforto, forza, coraggio ai loro familiari, a molti feriti, a quanti sono colpiti sia spiritualmente che materialmente, per ricuperarsi quanto prima da questa tragedia senza precedenti in questi anni Duemila e a quanti sono impegnati nel difficile compito dei soccorsi.

Thomas Hong-Soon Han

Presidente

Il secondo viene dall’Iraq ed è di mons. Rabban al-Qas, vescovo di Amadiya ed Erbil:

“Abbiamo celebrato la messa ad Arbil e abbiamo pregato per tutte le vittime del terremoto. Con la Chiesa universale ci uniamo alle intenzioni del Santo Padre per tutte le vittime e i sopravvissuti. Le sofferenza di questi giorni rendono i terremotati dell’Abruzzo vicini alla Croce di Gesù. Domandiamo che il Risorto dia loro la forza di vivere nello Spirito Santo. Giovedì Santo e alla Veglia pasquale pregheremo ancora per loro.”

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