Ancora scandali sessuali in Cina, arrestato un capo di polizia dello Xinjiang
Pechino (AsiaNews) - Nonostante il "Grande Firewall" cinese, gli utenti internet sembrano essere molto più efficaci dei funzionari di Partito nello scoprire e denunciare corrotti e corruttori nella gerarchia comunista. Dopo i casi di abusi di potere a Chongqing e nell'Henan, infatti, una denuncia online ha portato all'arresto del capo della polizia di Usu - nella provincia settentrionale dello Xinjiang - colpevole di aver usato il proprio potere per assumere nell'amministrazione statale due sorelle gemelle (v. foto) che egli manteneva anche come amanti.
La rimozione di Qi Fang dal posto di capo della Pubblica sicurezza della contea è stato ufficializzato lo scorso 8 dicembre. Secondo Xinhua, "questa decisione fa parte del nuovo corso imposto dalla nuova leadership, che si è schierata con forza contro la corruzione". Tuttavia, per scovare i reati di Qi c'è voluto un utente del sito Iyaxin.com, che ha pubblicato un posto molto dettagliato sulla situazione in corso.
Secondo il cyberutente, cinque mesi dopo la sua promozione il funzionario ha assunto le due sorelle (di 31 anni) e gli ha assegnato il posto di vice capitano delle operazioni speciali e di funzionario del Dipartimento per il traffico. Entrambe, al momento dell'assunzione, non avevano alcuna esperienza nel campo della pubblica sicurezza. Secondo il post, inoltre, Qi avrebbe affittato un appartamento di lusso in città (pagato dal Dipartimento) per ospitare le ragazze.
Il poliziotto è l'ultimo di una serie di funzionari pubblici denunciati da internet e in seguito arrestati dalle autorità. Prima di lui sono venuti il sindaco di Lanzhou, Yuan Zhanting, accusato di aver comprato con i soldi pubblici orologi preziosi; il campo della polizia di Taiyuan, sospeso e sotto inchiesta dopo che il figlio (poliziotto) ubriaco ha colpito un altro poliziotto che lo aveva fermato per guida in stato di ebbrezza; Li Chungcheng, vice segretario del Sichuan, caduto in disgrazia e in stato di arresto per corruzione.
Secondo diversi analisti, questa serie di arresti ha un duplice scopo. Da una parte la nuova leadership vuole dare un segnale forte di "integrità morale" che però non possiede davvero, dato che tutti i leader hanno scheletri nell'armadio (lo stesso Xi Jinping ha una famiglia molto attiva nel campo economico e industriale del Paese, tanto da "valere" circa 1 miliardo di dollari).
Dall'altra c'è il desiderio di compiere qualche vendetta mirata, una volta caduto il governo di Hu Jintao, e mostrare i muscoli alle varie fazioni del Partito ancora in lotta per ottenere il più possibile dal nuovo assetto politico del Paese.