Ancora proteste e ancora morti a Deraa
Nonostante le promesse di Assad oggi vi sono state manifestazioni anche a Qamishli, Deir e-Zor, Banias, e a Douma, nella periferia di Damasco. La polizia ha sparato sulla folla. Assad concede la cittadinanza a 200 mila kurdi.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) – Almeno quattro persone – alcuni dicono sette – sono state uccise a Deraa, in una nuova protesta contro il regime degli Assad.
Da diverse settimane, in un tentativo di imitare la “rivoluzione dei gelsomini” di Tunisia ed Egitto, in diverse città siriane vi sono dimostrazioni soppresse con la violenza. Il centro della resistenza sembra essere Deraa, una città nel sud del Paese. Le proteste di oggi, avvenute in diverse città siriane dopo la preghiera islamica del venerdì, accadono dopo che Bachar el Assad ha attuato alcuni cambiamenti, quali un cambio di governo e il licenziamento di due governatori.
Ma egli non ha cambiato le leggi di emergenza, in atto dal 1963, pur promettendone una revisione.
Quest’oggi, oltre che a Deraa, si sono avute manifestazioni a Qamishli, Deir e-Zor, Banias, e a Douma, nella periferia di Damasco. Secondo alcune testimonianze, la polizia a Deraa ha sparato contro la folla, uccidendo o ferendo diverse persone.
Forse per frenare possibili nuovi disordini, quest’oggi Assad ha pubblicato un decreto con cui egli accorda la cittadinanza siriana ai 200 mila kurdi che si trovano nella zona est del Paese. Fino ad ora essi sono stati considerati stranieri.
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