Ancora pressioni per le dimissioni di Lahoud, mentre si prepara il vertice inter-libanese
Il patriarca Sfeir si dichiara a favore di ogni iniziativa che favorisca il dialogo ed auspica una nuova, più equa legge elettorale. La proposta di una "Quaresima di solidarietà".
Beirut (AsiaNews) Nuove pressioni della maggioranza parlamentare libanese sul presidente della Repubblica, Emile Lahoud, perché si dimetta, mentre si prepara per il vertice che, a partire dal 2 marzo e probabilmente per una settimana, dovrebbe discutere il fondamento costituzionale della richiesta del movimento "14 febbraio" al capo dello Stato. All'incontro, che si svolgerà in parlamento sotto la presidenza del presidente dell'assemblea Nabih Berri, prenderanno parte tutti i capigruppo. Il vertice è stato accolto con favore dal patriarca maronita Nasrallah Sfeir, favorevole a tutte le iniziative che, ha detto, "possono aiutare il Libano a uscire dello stato attuale".
Il Patriarca maronita, che è ormai "il rappresentante dei cristiani", come ha affermato ad AsiaNews l'ex ministro Fares Boueiz, ha infatti espresso appoggio a tutte le iniziative politiche regionali ed internazionali che favoriscono il dialogo inter-libanesi, perché "ogni sforzo che mira a correggere le deviazioni nelle istituzioni del Paese, ed a riempire il vuoto nella dinamica politica del Libano è un dovere nobile". Il card. Sfeir ha anche criticato quelle persone che abusano "della tribuna del patriarcato per lanciare critiche ed esprimere opinioni", affermando che "non riflettono la posizione di Bkerke, ma esprimono scelte personali che non possono coinvolgere il patriarca ed il Patriarcato".
Alla vigilia della scadenza del mandato della Commissione presieduta dall'ex-ministro Fouad Boutros, incaricata dal presidente Lahoud, sette mesi fa, di elaborare un progetto di una nuova legge elettorale, dopo le critiche a quella del 2000, considerata "ingiusta ed opera dell'ex ministro dell'Interno siriano, Ghazi Kanaan", in una dichiarazione ad AsiaNews il patriarca ha espresso il suo auspicio per il raggiungimento di un accordo su una nuova legge elettorale, più rappresentativa, capace di favorire il mantenimento dell'identità del Paese, definito da Giovanni Paolo II "il messaggio".
Oggi il patriarca Sfeir ha presieduto il "lunedì delle Ceneri", che, secondo il rito maronita, segna l'inizio del tempo di Quaresima. All'omelia ha invitato tutti i credenti a intraprendere il percorso della "via stretta" che conduce verso il Regno dei Cieli ed ha spiegato il significato del digiuno come "esercizio di pietà che nutre l'anima e fortifica la fede". Il cardinale ha richiamato l'attenzione di tutti sulla necessita di essere solidali in questo momento difficile, nel quale i poveri muoiono della fame ed ha lanciato una iniziativa per destinare il reddito di un giorno, durante la Quaresima, a favore di una famiglia bisognosa, esprimendo gratitudine a tutti coloro che trasformeranno il loro digiuno in "un digiuno di solidarietà e di partecipazione".