Ancora morti ieri in Siria a dispetto delle promesse di Bashar al-Assad
Damasco (AsiaNews/Agenzie – Migliaia di persone sono scese nelle strade ieri in Siria per chiedere democrazia, riforme e la fine del regime di Bashar al-Assad. E’ il nono venerdì di seguito che dopo la preghiera le proteste dilagano in tutto il Paese. Il presidente Bashar al-Assad avrebbe dato ordine, secondo uno dei suoi consiglieri, di non aprire il fuoco contro i manifestanti, avvertendo che “chi facesse uso delle armi ne porterebbe l’intera responsabilità”. Il consigliere persone del presidente Assad, Bouthaina Shaaban, ha informato della decisione presidenziale un noto attivista politico, Louay Hussein.
A dispetto di questo annuncio, secondo fonti locali almeno quattro persone hanno perso la vita ieri, e molte altre sono rimaste ferite, in quello che gli organizzatori hanno definito “Il venerdì delle libere donne di Siria”, per rendere omaggio alle donne che hanno partecipato alle proteste anti-regime.
Le proteste di ieri si sono svolte a Homs, in un sobborgo di Damasco, Daraya, mentre Baniyas e Daraa, ancora sotto assedio, hanno visto manifestazioni più contenute. Nella prossima settimana Louay Hussein e altri tre veterani dell’opposizione incontreranno il consiglie presidenziale per discutere delle richieste avanzate al governo.