Ancora fughe di gas: oltre 100 persone in ospedale
Hong Kong (AsiaNews/SCMP) Una fuga di gas ha causato l'avvelenamento di 134 persone dei villaggi nella provincia di Heilongjiang, nel nord della Cina. L'incidente è avvenuto il 15 gennaio. Durante la notte il villaggio di Gaotou è stato ricoperto dal fumo proveniente da 7 serbatoi abbandonati di uno stabilimento chimico vicino; sei persone che accusavano difficoltà nella respirazione sono state portate in ospedale. Ancora oggi le loro condizioni sono critiche. Secondo l'agenzia Xinhua, 100 persone della provincia sono state portate all'ospedale e 13 sono ancora sotto osservazione poiché manifestano sintomi di vomito e problemi nella respirazione. Non ci sono casi di morte. In un messaggio televisivo le autorità hanno invitato gli abitanti di alcuni villaggi a non uscire di casa e hanno dichiarato che è stata aperta un'inchiesta per individuare i responsabili dell'accaduto. Secondo alcune persone, la fuga di gas è stata causata dalla presenza di armi chimiche giapponesi nel territorio, che ad agosto hanno provocato la morte di una persona mentre 43 sono rimaste ferite; ma un funzionario comunale di Gaotou ha escluso questa possibilità.
L'incidente di Gaotou è l'ultimo di una serie di fughe di gas e materiali tossici, dovute alle cattive condizioni degli impianti. Due giorni prima, nella provincia dell' Henan, la fuga di gas da un'autocisterna ha causato l'evacuazione di 24 mila persone. A dicembre, a Chongqing si è verificata una delle più disastrose fughe di gas mai accadute in Cina in un impianto della PetroChina, la più grande compagnia petrolifera cinese: 243 morti, 10.000 feriti, 60.000 evacuati. La polizia ha arrestato in questi giorni alcuni operai della PetroChina giudicati diretti colpevoli dell'incidente, tra i quali anche il direttore responsabile dello stabilimento. Tra le cause del disastro vi sono oltre alla cattiva gestione dell'impianto, la scarsa preparazione del personale tecnico e l'incompetenza dell'autorità locale. (MR)
25/02/2022 11:14