01/02/2006, 00.00
INDONESIA
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Ancora carcere per tre insegnanti cristiane acccusate di proselitismo in Indonesia

Un pastore protestante aveva chiesto la verifica di costituzionalità della legge che le accusa, perché contraria alla libertà religiosa. L'appello è stato respinto.

Jakarta (AsiaNews/Compass) – Rimarranno in carcere le tre insegnanti cristiane accusate di proselitismo in Indonesia . La Corte costituzionale ha infatti respinto una proposta di revisione della legge per cui esse sono accusate. Secondo i giudici le donne avrebbero violato la Legge di tutela dell'infanzia, e tale legge non ha bisogno di essere emendata. A chiederne la verifica sulla costituzionalità era stato il reverendo Ruyandi Hutasoit, della Church of Shining Christian.

Secondo Hutasoit, la Legge - che proibisce l'uso di "inganno, bugie e istigazione" per convertire un bambino - non rispetta la libertà di pratica religiosa, garantita invece dalla Costituzione.

Rebbeca Loanita, Etty Pangesti e Ratna Mala Bangun tenevano una scuola domenicale nella loro comunità a Indramayu, West Java. Il 1 settembre 2005 sono state condannate a tre anni di reclusione per aver violato la Legge di tutela dell'infanzia del 2002. Il Consiglio indonesiano dei Mullah ha infatti accusato le tre donne di aver cercato di convertire bambini musulmani al cristianesimo. Nessuno dei bambini che frequentavano la scuola, però, si è mai convertito. Tutti, inoltre, avevano il permesso dei genitori a parteciparvi. Secondo attivisti per i diritti umani, il verdetto dei giudici è stato influenzato dalla continua presenza in aula di estremisti islamici.

Lo scorso settembre l'avvocato delle insegnanti ha fatto appello all'Alta corte di Bandung, che l'ha respinto due mesi dopo.

A questo punto si inserisce l'iniziativa del reverendo Hutasoit, il cui legale ha chiesto emendamenti alla Legge, perché non in linea con la Costituzione. Il 17 gennaio i giudici hanno stabilito che non vi è nessun aspetto anticostituzionale in quanto la Legge vieta in modo chiaro l'uso di "inganno o forza" per le conversioni.

Per le tre insegnanti rimane ora la speranza di un appello della loro difesa ad un tribunale di grado maggiore.

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