08/09/2005, 00.00
INDIA
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Anche le Università cristiane nel mirino dei fondamentalisti

di Nirmala Carvalho
L'odio contro i cristiani "grave danno alla struttura secolare dell'India" e allo sviluppo culturale ed economico.

Allahabad (AsiaNews) – E' "un diritto innegabile" quello di poter "liberamente vivere la propria fede": gli attacchi del 4 settembre contro l'Istituto per l'Agricoltura di Allahabad "fanno parte di una strategia complessa e ben pianificata contro i cristiani". P. Babu Joseph, portavoce della Conferenza episcopale indiana e direttore del settore Comunicazioni, commenta così ad AsiaNews la notizia dell'attacco contro la funzione religiosa di domenica 4 settembre all'interno del campus di Allahabad.

"Condanniamo con forza questa violenza operata contro i cristiani – dice - questi sentimenti anticristiani e coloro che operano questa violenza. Dovrebbero essere assicurati alla giustizia". "Essendo cristiani – continua - seguiamo il precetto del perdono, ma le persone devono difendere la vita e la proprietà. Per questo violento attacco chiediamo un'indagine profonda". "Anche io sono stato in quel campus protestante – conclude p. Joseph – ed ho seguito il programma religioso che l'università porta avanti da molto tempo. Le cerimonie si svolgono tutte in maniera ordinata e con il decoro che ci si aspetta da un incontro religioso, nonostante la presenza di migliaia di fedeli. E' un diritto innegabile di ognuno poter seguire la fede scelta ma ai responsabili del campus sono giunte più volte minacce ed intimidazioni. Questa è una strategia sistematica e ben pianificata contro i cristiani, che deve finire".

L'Istituto per l'Agricoltura di Allahabad, nello stato settentrionale dell'Utter Pradesh, è stato creato nel 1910 da un missionario, Sam Higginbottom, con il motto "Sfama gli affamati, salva la terra". Migliaia di studiosi dell'agricoltura di molte generazioni sono usciti da questo Istituto. In qualità di Università cristiana ogni giorno, specialmente la domenica, vengono celebrate funzioni a cui partecipano studenti, professori, famiglie e persone che provengono dalle comunità vicine. Il dr. R. B. Lal, vice Rettore del campus, ha lanciato 7 anni fa un movimento cristiano conosciuto come "Yeshudarbar" insieme ad alcuni colleghi. Il movimento segue il motto personale del fondatore, "Vangelo ed aratro", con cui il missionario voleva chiarire la necessità di migliorare l'agricoltura tramite lo sviluppo dei valori espressi nel Vangelo: spirito servizievole, amore per il prossimo, servizio nella comunità.

Gli incontri del "Yeshudarbar" si tengono ogni giorno della settimana e, la mattina della domenica, viene preparato un grande raduno a cui partecipano migliaia di fedeli. All'incontro di domenica 4 settembre erano presenti oltre 7 mila fedeli ma, appena iniziata la funzione, sono entrate anche 15 persone che, cantando slogan anticristiani, hanno iniziato a distruggere tutto, iniziando dalla croce. Alcuni fedeli sono intervenuti per bloccarli e nella ressa che ne è seguita hanno riportato serie ferite. Dopo lo scontro è arrivata la pubblica sicurezza che ha arrestato i fedeli intervenuti per placare gli estremisti: al momento la magistratura indaga su coloro che stavano celebrando la funzione.

John Dayal, presidente dell'All India Christian Council, dice ad AsiaNews: "Questo è un attacco alla libertà religiosa delle minoranze ed a tutti i valori secolari che hanno il sostegno dei cittadini indiani. Se questi attacchi alla Croce, alla Bibbia ed alle funzioni religiose non vengono puniti, verrà fatto un grande danno alla struttura secolare della nazione. Chiediamo al primo ministro dell'Uttar Pradesh ed al ministro dell'Interno del governo indiano di intraprendere un'azione immediata per arrestare i colpevoli e ridare sicurezza e fiducia alla comunità di Allahabad ed alla sua università".

L'attacco del 4 settembre non è un caso isolato per l'università: dal 28 agosto si verificano incidenti in cui sono sempre più spesso coinvolti gli studenti. Macchine ed ostelli vengono distrutti o danneggiati e manifestazioni pacifiche si trasformano in lanci di sassi e slogan integralisti. La gestione dell'ateneo teme che vi siano infiltrati fra gli studenti che fomentano l'odio interreligioso.
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