Anche in India la veglia a favore della vita nascente
New Delhi (AsiaNews) – Papa Benedetto XVI celebrerà il 27 novembre nella Basilica di S.Pietro una Veglia solenne per la vita nascente, in occasione dei Vespri della prima domenica di Avvento. Un’analoga celebrazione sarà tenuta nell’arcidiocesi di Mumbai e in tutte le diocesi della Chiesa indiana, organizzata dal Comitato diocesano per la vita umana (Dhlc).
“Tutte le chiese e i conventi dell’arcidiocesi di Mumbai – spiega ad AsiaNews mons. Agnelo Gracias – celebrano la Veglia per la vita nascente”. Mons. Gracias ha chiesto di leggere la Parola di Dio e recitare il rosario, durante la Veglia, sotto la guida di testimoni della grandezza della vita umana: donne incinte, famiglie con bambini, famiglie che hanno malati, nonni, insegnanti.
AsiaNews gli ha chiesto di parlare dei diffusi attacchi contro la vita umana, nella società attuale, e del rispetto per i concepiti.
“Nel nostro Paese – risponde il vescovo – la vita è stata sempre considerata sacra. ‘Ahimsa’ [lett. “non uccidere, non nuocere” in sanscrito] è uno dei valori più importanti in India. Tuttavia, c’è ora una graduale erosione di questo rispetto della vita caratteristico del Paese. Non si può parlare di attacchi diffusi contro la vita umana, ma questa giorno per giorno è come se perdesse sempre più valore”. “La radice di questo crescente malessere è forse una crescente negatività [nella visione] della vita nascente. Non ho dati recenti. Ricordo un rapporto di un giornale, letto anni fa, su un ginecologo che spese 25 anni della sua carriera per fare 30mila interruzioni di gravidanza. Divenne uno specialista del settore e fu membro del Comitato per la Interruzione medica della gravidanza del governo Maharashtra. Egli ha detto che in India c’erano 35mila aborti ogni 24 ore! Una statistica scioccante. Senza considerare gli aborti illegali”. “La mancanza di rispetto della nuova vita è una possibile conseguenza della continua campagna di ‘Pianificazione Familiare’ del governo. L’attitudine ad accogliere come benvenuta una nuova vita viene meno in modo graduale”.
La preferenza per i figli maschi porta ad aborti selettivi contro le bambine?
“Si, in India prevale una preferenza per un figlio maschio. Nonostante tutti gli sforzi del governo per cambiare questa mentalità popolare, permane questa preferenza. Le bambine sono eliminate anche tramite l’aborto e l’infanticidio femminile”.
Qual è la risposta della Chiesa indiana al problema e alla sfida della vita nascente?
“La Chiesa cattolica in India ha sempre difeso la sacralità della vita umana dal primo momento della sua esistanza. La sua posizione può essere riassunta in modo succinto nelle parole del documento del 1987 Donum Vitae, emanato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede: ‘Il dono della vita, che Dio Creatore e Padre ha affidato all’uomo, impone a questi di prendere coscienza del suo inestimabile valore di assumerne la responsabilità’. La Chiesa in India ritiene che ogni essere umano sia una creazione di Dio unica. Noi siamo chiamati a proteggere,difendere e amare la vita che Dio ci ha donato. Noi dovremmo lavorare per il diritto di ognuno a vivere con dignità fino al momento della morte naturale. Ogni essere umano cerca una vita in pace e una morte serena”.
E’ urgente per la Chiesa in India annunciare la cultura della vita attraverso la sua vasta presenza in campo sanitario?
“La Chiesa indiana ha una vasta rete di strutture sanitarie e sono in modo diffuso fedeli all’insegnamento della Chiesa sulla vita. Forse, la Commissione Sanità della Conferenza episcopale dovrebbe lanciare una campagna sistematica per annunciare la cultura della vita. Penso che la voce della Chiesa in India non sia stata fatta udire a sufficienza nel campo della vita”.