Amnistia di facciata: attivista birmano arrestato dopo 24 ore dalla scarcerazione
Yangon (AsiaNews) – È durata meno di 24 ore la libertà per un attivista birmano, scarcerato il 23 settembre dalla prigione di Katha: secondo quanto riferito ieri dal sito dissidente Democratic Voice of Burma U Win Htein, membro della Lega Nazionale per la Democrazia (Nld, il partito di Aung San Suu Kyi), è stato nuovamente arrestato.
U Win Htein era stato rilasciato due giorni fa nel quadro di una amnistia generale voluta dalla giunta al potere in Myanmar. Il regime militare ha rilasciato 9002 detenuti, ma solo una minima parte era agli arresti per reati di opinione; fra i sette attivisti liberati vi sono uno scrittore birmano – Aung Soe Myint – e quattro esponenti della Nld: Khin Maung Swe, May Win Myint, Than Nyein e lo stesso Win Htein. A questi si aggiunge il più famoso prigioniero politico birmano, Win Tin, giornalista dissidente di 79 anni gli ultimi 20 dei quali trascorsi in carcere.
La notizia del nuovo ordine di arresto voluta dalla giunta è stata riferita da ambienti vicini alla famiglia dell’esponente della Nld: nella mattina di ieri una pattuglia ha prelevato U Win Htein dalla sua abitazione e lo ha riportato nella prigione di Katha. I familiari sono stati informati del nuovo provvedimento di fermo e si sono messi in viaggio da Mandalay alla volta della capitale e sperano di poterlo incontrare in carcere nei prossimi giorni.
La notizia dell’arresto è stata confermata da una fonte anonima interna alla prigione di Katha, senza peraltro fornire le ragioni alla base del fermo. L’attivista, 67 anni, in passato è stato ufficiale dell’esercito raggiungendo il grado di capitano; il 21 maggio 1996 è stato condannato a 14 anni di prigione, dodici dei quali sono stati scontati. Egli era stato arrestato una prima volta nel 1989 ed era rimasto in carcere fino al 1995. Durante il periodo di detenzione, Win Htein è stato rinchiuso nel carcere di Khata, poi ha trascorso un anno a Mandalay e 9 nella prigione di Myingyan.
Nessuna concessione, dunque, dalla giunta militare ai dissidenti birmani; il rilascio di 9002 persone dalle carceri, solo sette fra queste detenute per motivi politici, aveva fatto sperare in un miglioramento delle libertà individuali. Con il nuovo ordine di arresto a carico di Win Htein, la giunta ha chiarito una volta di più che la questione delle libertà individuali e dei diritti civili non rientra nell’agenda politica del Paese.