10/08/2009, 00.00
SRI LANKA
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Amministrative in Sri Lanka: vince il partito del presidente Rajapaksa, ombre sul voto

di Melani Manel Perera
La tornata elettorale dell’8 agosto scorso ha interessato la provincia centrale di Uva e la provincia del Nord. Sui risultati grava il sospetto di intimidazioni da ambienti vicini al governo. Polemiche sulla distribuzione delle schede elettorali a Jaffna, dove la popolazione ha mostrato scarsa partecipazione.
Colombo (AsiaNews) – Si è chiusa con una sostanziale vittoria del partito del presidente Mahinda Rajapaksa la tornata elettorale che ha interessato la provincia di Uva – Sri Lanka centrale – e la provincia del Nord, segnata da decenni di guerra fra l’esercito governativo e le truppe ribelli Tigri Tamil (Ltte). Sui risultati delle elezioni dell’8 agosto – svolte senza sostanziali incidenti – grava però l’ombra di “intimidazioni” durante la campagna elettorale e di “negligenze” nelle operazioni di voto.
 
Nella provincia di Uva lo United People’s Freedom Alliance (Upfa) del presidente Rajapaksa ha ottenuto la maggioranza conquistando 25 dei 34 seggi disponibili. Allo United National Party (Unp), principale schieramento dell’opposizione, sono andati solo sette seggi. Nella provincia del Nord va rimarcato il successo del Tamil National Alliance (Tna), partito vicino al Movimento ribelle delle Tigri Tamil, nelle comunali di Vavuniya: il Tna ha vinto 5 seggi, contro i due del partito di governo. Nessuna sorpresa, invece, nella municipalità di Jaffna – capoluogo della provincia del Nord – dove l’Upfa ha conquistato 13 seggi contro gli 8 del Tna.
 
Il presidente Rajapaksa esprime soddisfazione per i risultati delle urne. Il movimento vicino alle Tigri Tamil accusa però il governo di “un uso smodato del potere e della propria influenza” durante la campagna elettorale. Un parlamentare del Tna della distretto di Jaffna denuncia “una strategia governativa di intimidazioni e incentivi”, i quali hanno attirato il voto “delle zone più povere” della provincia, segnato da decenni di guerra fra esercito e Tigri Tamil. Egli aggiunge con tono polemico: “Sfido il governo a indire elezioni presidenziali e parlamentari dopo aver rilasciato 300mila sfollati di campi profughi. In quel caso, potremo ben vedere da che parte sta la gente”.
 
Il Paffrel, principale ente di monitoraggio delle elezioni, ha messo in dubbio le cifre fornite dal Dipartimento elettorale, secondo cui la partecipazione al voto a Jaffna è stata del 22,1%. Secondo gli esperti il dato reale dovrebbe aggirarsi fra il 40 e il 50%. Rohana Hettiarchchi, direttore esecutivo di People’s Action for Free and Fair Elections, denuncia la presenza di schede elettorali per persone in realtà decedute.
 
Sunil Jayasekara, del Center for Monitoring Election Violence (Cmev ), spiega ad AsiaNews che, per la municipalità di Jaffna, “ di 94.807 certificati elettorali, solo 56.513 sono stati recapitati. Gli altri appartenevano a persone fuggite all’estero, scomparse o che vivono in altre zone del Paese. Alcuni sono morti”.
 
Le autorità locali rispondono che vi sono 100.417 elettori e di aver emesso 94.807 certificati elettorali. Sunil aggiunge che “molti non hanno potuto votare perché sprovvisti del documento di identità” e il partito di governo ha lanciato una “campagna elettorale massiccia”, oscurando gran parte dei partiti di opposizione.
 
Sui risultati del voto vi sono anche voci di “minacce e pressioni”dal fronte governativo. “Diverse associazioni di pescatori – denuncia Sunil Jayasekara – hanno subito minacce da ambienti vicini al governo per ricevere il loro voto. In caso contrario, essi non avrebbero ottenuto la licenza di pesca”. Dal Sud del Paese avanzano inoltre il sospetto che l’arresto nei giorni del nuovo leader delle Tigri Tamil sia stato, in realtà, una mossa elettorale per ottenere maggiori consensi.
 
Molti dei cittadini di Jaffna, oltretutto, non hanno mostrato particolare interesse al voto. V. Anandasangari, del movimento indipendentista Tamil United Liberation Front (Tulf), rivela che “i cittadini avevano paura a partecipare ai comizi elettorali” che hanno preceduto il voto.
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