Americano entra in Corea del Nord e chiede a Kim Jong-il di pentirsi: arrestato

L’uomo, di origine coreana, è entrato nel Paese il giorno di Natale con una lettera per i leader di Pyongyang, in cui chiede loro di pentirsi per i loro crimini. L’attivista guida un network cristiano per la difesa dei diritti umani in Corea del Nord.

Seoul (AsiaNews) – Robert Park, un cittadino americano di origine coreana, è entrato illegalmente in Corea del Nord il giorno di Natale per chiedere a Kim Jong-il e agli altri leader del regime di Pyongyang di “pentirsi” per i loro peccati e liberare i nordcoreani dalla schiavitù.

Park, cristiano, è leader di un network internazionale per la difesa dei diritti umani in Corea: prima di entrare nel Paese, ha dichiarato di “non volere l’intervento degli Stati Uniti”, perché intende rimanere nel Nord “fino a che quelle prigioni rimarranno in piedi”.

Il giovane attivista, di 29 anni, è entrato in uno dei Paesi più repressivi del mondo passando attraverso il tratto cinese del fiume Tuman, che in questi giorni è completamente ghiacciato.

Secondo un membro del suo network, che lo ha accompagnato al confine, “Park urlava sotto la neve di essere qui per proclamare l’amore di Dio. Ma dall’altra parte non ha risposto nessuno: pensiamo sia stato arrestato dalle guardie di confine, ma non sappiamo nulla di certo”.

Nella lettera ai leader stalinisti coreani, che è stata resa pubblica domenica, Park scrive: “Io proclamo l’amore di Cristo e il suo perdono per voi, oggi. Dio promette pietà e clemenza per coloro che si pentono. Lui vi ama e vuole la salvezza vostra e di tutti i nordcoreani”.

Freedom and Life for All North Koreans, l’associazione di Park, ha dichiarato che da oggi al 31 dicembre compirà azioni dimostrative in suo favore. Secondo i membri, queste dovrebbero avvenire a New York, in Corea del Sud, in Giappone e Sud Africa.