Amba Tawadraus II è il 118mo Patriarca copto di Alessandria
Il Cairo (AsiaNews) - Amba Tawadraus (Theodoros), vescovo di Behayra è il nuovo papa di Alessandria, patriarca di san Marco, capo della Chiesa copta ortodossa in Egitto e all'estero.
La sua nomina è avvenuta ieri dopo la messa presieduta da Amba Pakhomios, capo della Chiesa ad interim, dalla morte di Shenouda lo scorso 17 marzo. Un bambino di cinque anni, con gli occhi bendati, ha scelto il suo nome da un'urna che conteneva tre nomi. L'urna era stata posta sull'altare durante la messa.
Il piccolo che ha compiuto l'estrazione è stato scelto fra dodici "salmisti". Il giorno prima aveva detto a sua madre che "se sono scelto per l'elezione, prenderò il nome di Amba Tawadraus". Il nome del bambino è Bishoy, lo stesso nome del monastero a cui appartiene il nuovo patriarca. Tutte queste strane coincidenze fanno gridare a tutti che la scelta è "la scelta di Dio". Ieri moltissimi musulmani si sono congratulati con i loro amici cristiani per il nuovo capo della Chiesa, che dà lustro all'Egitto. A Damanhour, la città natale di Amba Tawadraus, la popolazione ha organizzato una festa piena di gioia, anche perché proprio ieri era il 60mo compleanno del nuovo papa di Alessandria.
Il nuovo patriarca dovrebbe conservare il suo nome, diventando papa Tawadraus II. Tawradaus I è stato il 40mo patriarca ; Tawradaus II è il 118mo. Egli è nato il 4 novembre del 1952 a Damanhour, a sudest di Alessandria, una città sul ramo di Rosetta del delta del Nilo. Nel 1975 si è laureato in farmacia all'università di Alessandria, seguita da una fellowship in Gran bretagna dell'Organizzazione mondiale della Sanità. Il 20 agosto del 1986 è entrato nel monastero di Wadi Natroun ed è divenuto sacerdote il 23 dicembre 1989. Il 15 febbraio 1990 ha cominciato il suo servizio pastorale nella sua diocesi di Behayra.
Il 15 giugno 1997 è divenuto vescovo. Il monastero di Amba Bishoy, nella sua diocesi è vicino al monastero siriano dove papa Shenouda era divenuto monaco. Shenouda stesso ha vissuto ad Amba Bishoy, sequestrato nel 1981 dall'allora presidente Anwar Sadat e tenuto lì fino al 1986.
Amba Tawadraus è noto per essere un brillante organizzatore. Ha già mostrato le sue capacità strutturando un percorso educativo religioso per i giovani, a partire dall'infanzia e vorrebbe diffonbdere questo metodo anche alla diaspora copta in Europa, Stati Uniti, Canada, Australia, per arricchire la Chiesa con differenti culture e preparare lo svuiluppo e il progresso della comunità per il futuro. Egli vuole sottolineare la profonda unità fra tutti i membri della Chiesa copta in Egitto e all'estero e considera importante il dare fiducia ai giovani che hanno fatto la rivoluzione del 15 gennaio 2011, che ha visto la collaborazione fra cristiani e musulmani.
Egli vuole anche potenziare la collaborazione fra cristiani e musulmani, entrambi importanti per la società egiziana, per una migliore integrazione sociale.
In Egitto, tutti pensano che la Chiesa copta ha in qualche modo un ruolo politico, oltre a quello religioso e spirituale, avendo una grande influenza sui fedeli.
Con grande meraviglia, molti musulmani hanno pregato insieme ai cristiani per una buona scelta del nuovo patriarca!
Un ex candidato alla presidenza, Abd al Moneim Abou al-Foutouh, ha dichiarato che "il Papa di Alessandria non è solo papa dei copti, ma di tutta la nazione". Egli ha ricordato che papa Ghobril (1131-1145) ha chiesto ai cristiani di usare la lingua araba per leggere e predicare il vangelo, e da allora "la Chiesa copta è divenuta una Chiesa per la nazione".
Il presidente Morsi è stato invitato a partecipare alla cerimonia di intronizzazione di Tawadraus II, il prossimo 18 novembre, nella cattedrale di san Marco al Cairo.
Nella Chiesa copta e nella popolazione vi è un senso di felicità per il nuovo patriarca, che dovrà affrontare molti temi delicati riguardo ai cristiani. Anche il loor numero fa problema ed è soggetto a molte interpretazioni: la stampa dice che i cristiani egiziani sono il 10-12%; molti studi specialistici dall'estero affermano che essi sono più del 15% della popolazione; ma i salafiti rivendicano che l'Egitto è musulmano al 95%.
Si può dire che la popolazione egiziana è sui 90 milioni , dei quali circa 17milioni sono cristiani. Come osservano molti studiosi, il numero non è la cosa più importante. Ciò che è significativo è il fatto che la Chiesa egiziana è molto presente nella nazione e i cristiani egiziani hanno dato un grande contributo al destino del Paese, non solo combattendo in diverse guerre e morendo da patrioti, ma anche lavorando nel "rinascimento (Nahda)" della lingua araba, nella letteratura, nei media, nelle arti e nei mestieri. Essi hanno pure condiviso l'impegno nel movimento nazionalista del XIX secolo e molti di loro hanno assunto importanti cariche nazionali come Nubar Pacha nel XIX secolo; il premier Boutros Ghali nel XX secolo. Ora la situazione è divenuta più dura a causa del crescente potere dei Fratelli Musulmani e degli estremisti salafiti.