Alto commissariato Onu per i diritti umani visita Kathmandu
di Kalpit Parajuli
Visita di quattro giorni. In programma incontri con il premier, il ministro degli esteri e attivisti locali. Sotto osservazione il governo maoista. Con la fine della guerra diminuite le violenze, ma resta un clima diffuso di paura. Impunità e illegalità i problemi più urgenti.
Kathmandu (AsiaNews) - Violazione dei diritti umani, illegalità e impunità: sono questi i tre punti principali dell’agenda di Navanethem Pillay, rappresentante dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani (Ohchr), arrivata ieri in Nepal per una visita di quattro giorni.
L’inviata delle Nazioni Unite ha in programma incontri con il premier Pushpa Kamal Dahal, il ministro degli esteri Upendra Yadav e attivisti per i diritti umani che operano nel Paese. Al centro dei colloqui i punti già emersi nel rapporto 2009 del Ohchr, presentato il 5 marzo.
Secondo l’Alto commissariato, la fine del decennale conflitto tra ribelli maoisti e governo, la destituzione del re e l’avvento del potere del leader comunista Prachanda hanno portato un miglioramento dei diritti umani in Nepal. Tuttavia La Pillay vuole chiedere al governo di Kathmandu uno sforzo maggiore per creare le basi di una pace duratura e di uno sviluppo che ancora mancano al Paese.
L’avvento al potere dei maoisti ha messo fine alla violenze del conflitto, ma ha causato un aumento dei fenomeni di illegalità e impunità. Sono diversi i casi di giornalisti vittime di minacce, pestaggi e assassini rimasti senza colpevoli. Il rapporto dell’Alto commissariato afferma che queste vicende documentano un clima di paura diffuso nel Paese che rischia di creare divisioni sociali e sfociare in nuove violenze.
La Pillay visiterà anche la sede nepalese dell’Alto commissariato e discuterà con il governo di Kathmandu il rinnovo del mandato della missione, che scade a giugno di quest’anno.
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