Alti funzionari Usa in missione diplomatica in Myanmar
Kurt Campbell, vice-segretario di Stato Usa e Scot Marciel incontreranno la leadership militare e Aung San Suu Kyi. Sembra escluso, invece, un faccia a faccia con il generalissimo Than Shwe. L’amministrazione Obama cerca il dialogo con la dittatura; l’opposizione birmana non si aspetta “grandi cambiamenti”.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) – Questa mattina due alti funzionari statunitensi sono arrivati in Myanmar, per la prima visita ufficiale di alto livello dal 1995. Kurt Campbell, vice-segretario di Stato Usa con delega all’Asia dell’est e al Pacifico, e il suo vice Scot Marciel incontreranno oggi a Naydyidaw ufficiali di primo piano del regime militare birmano; domani a Yangon i due diplomatici avranno un faccia a faccia con la leader dell’opposizione AUng San Suu Kyi.
La missione dei due funzionari Usa – la più alta dalla missione dell’ex segretario di Stato Usa Madeleine Albright nel ’95 – è un segnale del cambio della politica dell’amministrazione Obama verso il Myanmar. Le sanzioni vengono mantenute ma, al tempo stesso, si cerca di aprire un canale diplomatico con la giunta. Tuttavia analisti ed esperti di politica birmana non nutrono grandi aspettative dal viaggio.
Campbell e Marciel dovrebbero incontrare Thein Sein, Primo Ministro del Myanmar, ma vi sono poche possibilità di un faccia a faccia con il generalissimo Than Shwe, leader della dittatura militare. Domani si sposteranno a Yangon, la ex capitale, per incontrare Aung San Suu Kyi, leader della Lega nazionale per la democrazia, i cui termini di arresti domiciliari sono stati estesi di recente per altri 18 mesi. Una sentenza che è sembrata un pretesto per eliminarla dalle elezioni politiche in programma nel 2010 e che ha scatenato uno sdegno internazionale.
Larry Ginger, incaricato d’affari all’ambasciata Usa a Yangon, ha spiegato al quotidiano semi-ufficiale Myanmar Times che Washington intende fare progressi “su questioni importanti”, ma le sanzioni verranno mantenute “fino a che questi progressi non verranno compiuti”.
I leader del partito di opposizione birmano, di contro, non si aspettano repentini cambiamenti da questa visita. “È l’inizio di un impegno diretto tra gli Stati Uniti e il governo birmano – spiega Nyan Win, portavoce della Nld – ma non ci aspettiamo grandi cambiamenti da questo incontro. Questa visita è solo il primo passo”.
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