Alta tensione a Beirut, che commemora i tre anni dell’uccisione di Hariri
Al centro della capitale libanese stanno affluendo i manifestanti filo-governativi, che con un corteo celebreranno il terzo anniversario dell’attentato all’ex premier. In contemporanea, si svolgeranno i funerali dell’esponente di Hezbollah ucciso ieri in un’autobomba a Damasco. Timori di scontri, dispiegato l’esercito.
Beirut (AsiaNews/Agenzie) – Migliaia di manifestanti filo-governativi stanno affluendo al centro di Beirut per commemorare il terzo anniversario della morte di Rafic Hariri, l’ex premier libanese assassinato sul lungomare della città il 14 febbraio 2005. Alta l’allerta in città: contemporaneamente al corteo anto-siriano, si svolgeranno alla periferia meridionale della capitale i funerali di Imad Mughniyeh, capo militare di Hezbollah, ucciso ieri da un’autobomba a Damasco. I militanti del Partito di Dio sostengono che Mughniyeh, ritenuto dagli americani “il Bin Laden sciita”, sia stato ucciso da Israele. Che a sua volta nega ogni coinvolgimento.
Militari sono schierati all’interno e lungo il perimetro della città. Severe misure di sicurezza sono state imposte per evitare violenze tra fazioni. Ieri Beirut è stata teatro di scontri tra il movimento sciita di Amal e quello di Saad Hariri, in prima linea nel movimento del “14 marzo” che organizza la manifestazione di oggi. Scuole e università rimarranno chiuse e molte attività commerciali non apriranno.
Il Libano sta vivendo da mesi una delle peggiori crisi politiche dalla fine della guerra civile (1975 – 1990). Il duro confronto tra il governo, vicino ai Paesi occidentali, e l’opposizione, sorretta da Siria e Iran, sta impedendo l’elezione del nuovo presidente, carica vacante da novembre scorso. Da allora il voto parlamentare per decidere il successore di Emile Lahoud è stato rimandato 14 volte.
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