Alta Corte dell’Uttar Pradesh: gli islamici non sono una minoranza
New Delhi (AsiaNews) – I musulmani dell’Uttar Pradesh non debbono essere considerati una minoranza, perché sono molto più numerosi delle altre minoranze. Lo ha deciso il 5 aprile l’Alta Corte di Allahabad, due giorni prima dell’inizio di elezioni politiche nello Stato ritenute decisive per l’intera India.
Il giudice S.N. Srivatava ha spiegato che la decisione “considera vari dati, tra cui i censimenti del 1951 e del 2001”, secondo cui i musulmani sono ora il 18,5% della popolazione nello Stato, mentre i cristiani sono l’8% e i buddisti meno del 10%. Le minoranze riconosciute hanno diritto a vari sussidi pubblici e a benefici in campo scolastico. La decisione ha rigettato la richiesta di una madrassa (scuola islamica) della città di Ghazipur di essere ammessa ai finanziamenti concessi alle istituzioni delle minoranze.
Zafaryab Jilani, giurista e membro dell’All India Muslim Personal Law Board, osserva che il 12 agosto 2005 la Corte Suprema ha delegato ai governi la definizione delle minoranze e che può essere ritenuto tale ogni gruppo religioso o linguistico che raccolga meno della metà della popolazione di uno Stato. Il National Commission for Minorities Act del 1992 lascia agli Stati la possibilità di ritenere minoranza ogni gruppo che “sia considerato tale dal governo centrale”. Per questo, l’opinione dominante è che la Suprema Corte annullerà la sentenza.
Leader islamici definiscono la decisione “preconcetta e politica”. Il verdetto è arrivato mentre la comunità islamica decideva chi sostenere nelle elezioni, iniziate l’8 aprile e che dureranno oltre un mese. Esperti ritengono che la decisione sposterà molti loro voti a favore del Partito Samajwadi (socialista), vincitore uscente. Jayed Anand, del gruppo Musulmani per la democrazia secolare, teme che la sentenza, se confermata dalla Corte Suprema, potrebbe persino causare gravi problemi sociali, che riguardano non solo gli islamici.
Favorevole è invece il commento del Partito Bharatiya Janata, che sostiene le ragioni degli indù anche contro le minoranze. Il suo leader Kalraj Mishra ha detto che la decisione è “benvenuta”.