Almaty, l'Iran valuta l'offerta del 5+1 sul nucleare e dialoga con Pechino
Almaty (AsiaNews/ Agenzie) - L'Iran lancia la sua proposta sulla proliferazione nucleare e tenta di mediare l'offerta dei membri del 5+1 (Stati Uniti, Russia, Gran Bretagna, Francia, Cina più la Germania) che sarebbero disposti a diminuire le sanzioni se Teheran rinuncerà all'arricchimento dell'uranio. È quanto sottolinea Michael Mann, portavoce di Catherine Ashton responsabile della delegazione del 5+1 che questa mattina ha dato via ad Almaty in Kazakistan al quarto round di negoziazioni fra Iran e membri del Consiglio di sicurezza Onu più la Germania.
Secondo il diplomatico per tutta la giornata vi sono stati colloqui bilaterali fra le parti in causa. Oggi i delegati iraniani hanno esposto le loro richieste ai rappresentanti cinesi, ma fino ad ora non sono trapelate indiscrezioni in merito. Al momento Saeed Jalili, Segretario del Consilio supremo della sicurezza nazionale iraniana, e gli altri membri della delegazione sarebbero risoluti a proseguire le trattative anche domani.
Il portavoce della Ashton spiega che i Paesi del Consiglio di sicurezza sono pronti ad accogliere e ascoltare le aperture dell'Iran, sospettato di produrre uranio arricchito per scopi bellici, ma ogni passo indietro sulle sanzioni avverrà solo se Teheran consentirà l'ispezione delle sue centrali nucleari. Fra i siti ad alto rischio vi è quello di Natanz (nel centro del Paese), dove il 5 febbraio sono state installate nuove centrifughe che aumenterebbero di 5 volte la capacità di fabbricare uranio arricchito al 20%.
Sergei Ryabkov, vice ministro degli Esteri russo, sostiene che nonostante i piccoli passi avanti le negoziazioni in corso non porteranno ad alcun risultato significativo. Gli spiragli offerti da entrambi le parti per un eventuale accordo verranno discussi nella prossimo round di colloqui, con data ancora da decidere.
Gli incontri fra rappresentanti dei Paesi del 5 +1 e l'Iran sono ripresi nel 2012 dopo oltre un anno di fermo. Iniziati il 24 aprile 2012 a Istanbul le parti si sono incontrate altre due volta a Baghdad (23-24 maggio) e a Mosca (18-19 giugno) ma sempre con risultati deludenti. Di recente Usa e Israele hanno chiesto un inasprimento delle sanzioni contro Teheran. Lo scorso 8 febbraio il grande ayatollah Alì Khamenei ha invece sminuito l'offerta Usa di un dialogo diretto e bilaterale sul programma nucleare di Teheran. Per la guida spirituale iraniana il dialogo sarebbe troppo costretto perché - alludendo alle sanzioni - gli Usa "mantengono un fucile puntato" sull'Iran.