Alleggerito l’embargo su Gaza, mentre l’Onu programma una seduta straordinaria
Gerusalemme (AsiaNews) – Israele ha permesso l’entrata di carburante e olio da cucina nella Striscia di Gaza, alleggerendo l’embargo deciso ieri in risposta alla pioggia di missili Qassam che da Gaza cadono sulle cittadine del sud Israele. La decisione israeliana sembra venire incontro alle pressioni internazionali che paventano una crisi umanitaria a Gaza. Il Consiglio di Sicurezza Onu ha deciso di affrontare la situazione della Striscia in una seduta straordinaria oggi, su suggerimento della Lega Araba.
Stamane al passaggio di Nahal Oz, cinque autocisterne israeliane hanno fornito 700 mila litri di carburante, sufficiente per garantire 2 giorni di elettricità a Gaza. Altri 3 camion hanno distribuito olio da cucina; uno stock di medicine sarà invece trasportato entro stasera.
Israele ha promesso 3 rifornimenti di carburante in tre giorni, per un totale di 2,2 milioni di litri, sufficienti per far funzionare la centrale elettrica di Gaza per almeno una settimana.
Il ritorno sulla decisione di ieri di bloccare la fornitura di carburanti, è dovuta al timore che la situazione scivoli verso un disastro umanitario. Già ieri, a causa della chiusura della centrale, vi sono state alcune morti negli ospedali, impossibilitati a fare operazioni e utilizzare macchinari.
Ieri sera il premier Ehud Olmert aveva dichiarato: “Non permetteremo una crisi umanitaria a Gaza. Ma non abbiamo intenzione di rendere la loro vita più facile… per quanto mi riguarda, i residenti di Gaza possono andare a piedi, non avendo benzina per le loro auto, perché essi sono governati da un regime assassino che non lascia vivere in pace la nostra gente nel sud”.
Sempre ieri sera, Ehud Barak, ministro della Difesa, ha deciso di dare il permesso per forniture di petrolio industriale per la centrale e gas per cucinare. Ma fonti alla Difesa affermano – secondo il quotidiano Haaretz – che questo allentamento non significa un cambiamento di politica.
Le stesse fonti fanno notare che il blocco ha fatto subito ridurre il numero di missili lanciati su Sderot e altre città israeliane. Una settimana fa in un giorno ne erano stati lanciati almeno 40; ieri solo alcuni.
Rimane il fatto che il blocco della Striscia – in atto da 7 mesi - sta segnando in profondità la vita della popolazione palestinese. Mancano sapone, pezzi di ricambio, cemento, e ieri, con la mancanza di elettricità, il 40% della gente di Gaza è rimasta senz’acqua.
Su richiesta della Lega Araba, quest’oggi il Consiglio di sicurezza dell’Onu si radunerà in via straordinaria per discutere il deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza. Si prevede che l’Onu domandi a Israele di riaprire tutti i passaggi per Gaza. Una proposta che gira ne mondo diplomatico è quella di affidare all’Autorità Palestinese il controllo dei passaggi alla Striscia.
13/06/2017 09:10