Allawi: "Con le elezioni a gennaio sconfiggeremo il terrorismo"
Baghdad (AsiaNews/Agenzie) La violenta sollevazione in Iraq "non farà ritardare" le elezioni in Iraq previste per il gennaio prossimo. Lo ha dichiarato il primo ministro iracheno Iyad Allawi durante la conferenza stampa con il premier britannico Tony Blair, svoltasi ieri a Londra.
Il voto di gennaio sarà "una grande sconfitta" contro l'opposizione violenta al governo ad interim, che ha causato la scorsa settimana 300 morti e altri rapimenti di persone. "Nel prossimo gennaio, penso, ci sarà la più grande vittoria contro i terroristi e i rivoltosi" ha affermato Allawi. "Noi siamo convinti che la democrazia stia prevalendo e vincendo in Iraq". Il governo da interim è determinato a "rispettare il calendario delle elezioni", previste per il 31 gennaio prossimo.
Il primo ministro inglese Blair ha definito l'Iraq come il "crocevia" nella battaglia contro il terrorismo globale. L'Occidente, secondo Blair, dovrebbe capire che "la lotta del primo ministro e del popolo iracheno per la libertà, la democrazia e la stabilità è anche la nostra lotta di oggi". Gli Stati uniti e la Gran Bretagna "vogliono vedere la fine di questa lotta, fino alla vittoria, non dell'America o dell'Inghilterra o dell'Occidente, ma della gente irachena" ha continuato Blair. "Non è questo il momento per divisioni e contrapposizioni nella comunità internazionale, ma di stare insieme. Nonostante il disaccordo sul conflitto per spodestare Saddam, la guerra in Iraq è il crocevia si decide il futuro della lotta al terrorismo. Se vinceremo in Iraq, questo sarà un colpo durissimo al terrorismo. Se non ci riusciremo, ci saranno seri problemi".
Intanto un terribile video comparso ieri su internet ha mostrato la decapitazione di tre ostaggi ritenuti iracheni curdi accusati dai terroristi di appoggiare le forze americane. I corpi decapitati dei tre sono stati trovati su una strada a nord di Mosul, ha riferito Sarkawt Hassan, capo della sicurezza nella città curda di Sulaimaniah. Egli ha affermato che i tre erano membri del braccio militare del Partito democratico curdo. Il video mostra tre giovani, due dei quali con in mano le carte di identità. Un attimo dopo i tre hanno la gola tagliata e le loro teste compaiono dietro i corpi. Nel video l'esercito Ansar al-Sunna rivendica l'omicidio dei 3 curdi: si tratta dello stesso gruppo islamico sunnita che aveva ucciso i 12 ostaggi nepalesi e autore di un attacco suicida contro i partiti curdi, avvenuto nel febbraio scorso e aveva causato 109 vittime. Nel comunicato letto nel video i terroristi affermano che i 3 sono stati rapiti perché stavano trasportando veicoli militari alla base di Taji, a 20 km a nord di Baghdad. Il gruppo islamico dichiara di aver preso di mira i partiti curdi iracheni perché "mantengono una forte alleanza con i crociati e hanno combattuto e combattono ancora contro l'islam e la sua gente".
Un altro video, apparso su una televisione araba, mostra 18 soldati iracheni catturati dai terroristi, che minacciano di ucciderli se entro 48 ore non verrà rilasciato Hazem al-A'araji, l'aiutante del leader sciita radicale Moqtada al-Sadr.
Sono più di 135 gli stranieri rapiti finora in Iraq, alcuni per motivi di denaro: molti di loro sono stati uccisi. Attualmente, almeno 8 occidentali sono in ostaggio dei terroristi: un uomo americano con origini irachene, 2 cooperanti italiane, 2 giornalisti francesi, un inglese, 2 lavoratori americani.
Venerdì notte tre libanesi e il loro autista iracheno sono stati rapiti da uomini armati mentre percorrevano l'autostrada che collega Baghdad a Fallujah.