02/11/2010, 00.00
IRAN
Invia ad un amico

Allarme per Sakineh. Forse imminente l’esecuzione

Il Comitato Internazionale contro le esecuzioni afferma che le autorità di Thereran avrebbero dato il via libera all’uccisione della donna accusata di adulterio e di complicità nell’assassinio del marito. Un appello dei ministri italiani degli Esteri Frattini e per le Pari opportunità Carfagna chiede clemenza all’Iran.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) - Il Comitato internazionale contro le esecuzioni ha lanciato oggi la notizia secondo cui le autorità di Teheran avrebbero dato il via libera all'esecuzione di Sakineh Ashtiani. La sentenza potrebbe essere eseguita domani. ''La ‘Commissione per i diritti umani' del regime – dice un comunicato - ha annunciato che 'secondo le prove esistenti, la sua colpevolezza e' stata confermata'''. Di fatti, afferma il Comitato, ''il regime ha creato un nuovo scenario per accelerare l'esecuzione'' di Sakineh. In particolare, ricorda la nota, la documentazione relativa all'assassinio del marito di Sakineh è scomparsa dall'ufficio del procuratore di Oskoo in modo che la donna possa essere falsamente accusata della sua morte. Inoltre, sono stati arrestati il figlio e l'avvocato di Sakineh, mentre alla donna viene negato il diritto di ricevere visite in carcere dall'11 agosto scorso.

Subito la notizia della possibile esecuzione ha creato molte reazioni a livello internazionale, e anche in Italia. ''Le notizie che da fonti non governative ci giungono da Teheran secondo cui la vita di Sakineh Ashtiani sarebbe in pericolo imminente ci colpiscono profondamente'' affermano in un comunicato congiunto i Ministri degli esteri, Franco Frattini, e per le pari opportunità Mara Carfagna  ''L'impegno dell'Italia, non solo del governo, ma anche del parlamento e dell'opinione pubblica, per evitare la pena di morte - ovunque e contro chiunque essa venga decretata - in quanto punizione lesiva della dignità umana è noto a tutti. Vogliamo però ribadirlo oggi nuovamente, con forza - aggiungono i ministri - e siamo fiduciosi di poter trovare ascolto presso le autorità di un Paese come l'Iran che l'Italia rispetta in quanto Stato sovrano e con il quale intende intrattenere un rapporto di dialogo costruttivo''. ''Il nostro appello non è contro l'Iran, ma per la vita di Sakineh, come abbiamo manifestato sin dall'inizio della nostra campagna. Un riscontro positivo da parte iraniana a questa nostra sensibilità - concludono Frattini e Carfagna - aiuterebbe quella fiducia reciproca che l'Italia sta cercando di ripristinare con l'Iran malgrado il difficile momento internazionale''.

Per la prima volta dallo scorso 11 ottobre, un'agenzia d'informazione vicina al governo iraniano parla dell'arresto di Sajad Qaderzadeh e Javid Hutan Kian, figlio e avvocato di Sakineh Mohammadi Ashtiani. L'agenzia Raja News, vicina ai Guardiani della Rivoluzione, ha scritto infatti che ''20 giorni fa, Sajad e l'avvocato avventuriero di Sakineh, Hutan Kian, sono stati arrestati mentre rilasciavano un'intervista a due cittadini tedeschi, anche loro fermati''. La notizia è stata riportata da un giornalista iraniano in un articolo pubblicato oggi sul sito del quotidiano 'Le Monde'. Fino ad ora nessuna fonte ufficiale di Teheran aveva confermato il fermo del figlio e del legale di Sakineh annunciando solo l'arresto dei due presunti giornalisti tedeschi.  

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Iran, il “caso Sakineh” e i dubbi della dissidenza
12/10/2010
Teologo di Qom: Nell’Islam non c’è posto per democrazia e diritti umani
08/09/2010
Foto senza velo, nuove frustate per Sakineh, già condannata alla lapidazione
06/09/2010
Sakineh non è stata liberata, può ancora essere lapidata
10/12/2010
Teheran prima al mondo per esecuzioni in rapporto alla popolazione
31/03/2021 08:59


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”