Alla vigilia del voto, blogosfera sotto attacco
di Nina Achmatova
La piattaforma di blogging Livejournal ha subito l’ennesimo attacco hacker a meno di una settimana dalle legislative. Si tratta della piazza più libera in Russia per la circolazione di idee e voci fuori dal coro.
Mosca (AsiaNews) - La blogosfera russa è finita di nuovo sotto attacco a una settimana dalle elezioni legislative, mentre internet continua a essere l’unico vero megafono delle voci d’opposizione. Secondo quanto riportato da Ria Novosti, la piattaforma di blogging Livejournal (Lj), che pubblica alcuni dei personaggi più influenti della rete e seguitissima in Russia, ha subito lo scorso 28 novembre un altro pesante attacco DDoS (sigla per denial of service) dopo quelli già registrati ad aprile e luglio scorsi. La SUP Mtdia, l’agenzia che gestisce il servizio, ha confermato l’incidente che ha bloccato l’accesso al sito per alcune ore.
Per uno dei più famosi blogger di Zh Zh (come viene chiamato in russo Live Journal dalle sue iniziali in cirillico), Rustam Adagamov, l’attacco è un tentativo di imbavagliare internet a meno di una settimana dalle elezioni per il rinnovo della Duma, la Camera bassa del Parlamento.
In occasione degli attacchi di aprile, la SUP aveva chiesto alle autorità di perseguire penalmente gli hacker responsabili. Lo stesso presidente Dmitri Medvedev, appassionato di social network, aveva chiesto che venisse fatta giustizia. Ma da allora nulla è successo.
ZhZh pubblica sei dei sette blog ritenuti più influenti in Russia. E più imbarazzanti per il Cremlino. Secondo la classifica redatta da Globalvoiceonline.org, al primo posto tra i più seguiti vi è Alexei Navalny, ribattezzato il Julian Assange russo per aver svelato, documenti alla mano, numerosi casi di corruzione nell'amministrazione pubblica. È lui ad aver coniato lo slogan “partito di ladri e truffatori” per la formazione putiniana Russia Unita, data per favorita alle urne, ma in netto calo di consensi dopo anni sopra la soglia del 60%.
Da Twitter a Youtube, passando per Vkontakte (il Facebook russo) la Runet, la rete che scrive in cirillico, è ormai piena di parodie e satira contro il tandem Putin-Medvedev. Arginato su tv e giornali, il malcontento popolare trova sfogo nel web e ha il suo riflesso concreto in un’emorragia di consensi mai sperimentata prima da Russia Unita. Alle elezioni del prossimo 4 dicembre il partito di governo potrebbe perdere la maggioranza dei due terzi dei seggi alla Duma a favore di comunisti e nazionalisti. Secondo i sociologi sul web sta confluendo una nuova opinione pubblica più consapevole e che in futuro inciderà sempre di più sulla politica nazionale. L’Agenzia federale per i mass media ritiene che il 24% dei russi ormai si informi solo attraverso internet. “Quasi un quarto dei cittadini è un numero davvero significativo per un Paese come la Russia”, ha commentato il direttore dell’Agenzia, Michail Seslavinsky.
E la cifra è destinata a crescere: secondo una ricerca condotta da Comscore, la Russia è il primo Paese in Europa per numero di utenti internet (50,8 milioni). Un dato che anche Putin, che ha definito “pornografia” la metà dei contenuti online, non potrà non tenere in conto.
Per uno dei più famosi blogger di Zh Zh (come viene chiamato in russo Live Journal dalle sue iniziali in cirillico), Rustam Adagamov, l’attacco è un tentativo di imbavagliare internet a meno di una settimana dalle elezioni per il rinnovo della Duma, la Camera bassa del Parlamento.
In occasione degli attacchi di aprile, la SUP aveva chiesto alle autorità di perseguire penalmente gli hacker responsabili. Lo stesso presidente Dmitri Medvedev, appassionato di social network, aveva chiesto che venisse fatta giustizia. Ma da allora nulla è successo.
ZhZh pubblica sei dei sette blog ritenuti più influenti in Russia. E più imbarazzanti per il Cremlino. Secondo la classifica redatta da Globalvoiceonline.org, al primo posto tra i più seguiti vi è Alexei Navalny, ribattezzato il Julian Assange russo per aver svelato, documenti alla mano, numerosi casi di corruzione nell'amministrazione pubblica. È lui ad aver coniato lo slogan “partito di ladri e truffatori” per la formazione putiniana Russia Unita, data per favorita alle urne, ma in netto calo di consensi dopo anni sopra la soglia del 60%.
Da Twitter a Youtube, passando per Vkontakte (il Facebook russo) la Runet, la rete che scrive in cirillico, è ormai piena di parodie e satira contro il tandem Putin-Medvedev. Arginato su tv e giornali, il malcontento popolare trova sfogo nel web e ha il suo riflesso concreto in un’emorragia di consensi mai sperimentata prima da Russia Unita. Alle elezioni del prossimo 4 dicembre il partito di governo potrebbe perdere la maggioranza dei due terzi dei seggi alla Duma a favore di comunisti e nazionalisti. Secondo i sociologi sul web sta confluendo una nuova opinione pubblica più consapevole e che in futuro inciderà sempre di più sulla politica nazionale. L’Agenzia federale per i mass media ritiene che il 24% dei russi ormai si informi solo attraverso internet. “Quasi un quarto dei cittadini è un numero davvero significativo per un Paese come la Russia”, ha commentato il direttore dell’Agenzia, Michail Seslavinsky.
E la cifra è destinata a crescere: secondo una ricerca condotta da Comscore, la Russia è il primo Paese in Europa per numero di utenti internet (50,8 milioni). Un dato che anche Putin, che ha definito “pornografia” la metà dei contenuti online, non potrà non tenere in conto.
Vedi anche