Alla ricerca di petrolio, Pechino esplora il fondo dei mari
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La statale China National Petroleum Corp (Cnpc), maggiore impresa petrolifera cinese, ha annunciato oggi estese ricerche di petrolio e gas naturale sotto i mari cinesi. Nel Mare Bohai è stato scoperto il maggior giacimento cinese degli ultimi 10 anni. Shi Lin, presidente della China National Petroleum Offshore Engineering, sussidiaria della Cnpc, ha detto che “la zona della Baia Bohai è la nostra principale priorità”. “Prevediamo di estrarre tra 4 e 5 milioni di tonnellate di petrolio in tre anni dall’esplorazione nel mare”.
La società vuole costruire entro l’anno una nave apposita per le ricerche. Intanto nella zona Nanpu nella Baia Bohai è stato scoperto di recente un giacimento stimato di 2,2 miliardi di barili di petrolio (297,3 milioni di tonnellate), il più grande scoperto in Cina da 10 anni. In 3 anni si prevede di giungere a produrre 200.800 barili al giorno. Nella Baia Bohai si trova oltre l’80% dei giacimenti subacquei cinesi accertati.
Han Xuegong, consulente della Cnpc, ha osservato che la crescente domanda di energia, l’aumento del costo del petrolio e la produzione in calo nei giacimenti della parte orientale del Paese rendono “naturale” che le ditte petrolifere svolgano maggiori ricerche al largo delle coste, sebbene questo “comporti rischi più alti e richieda maggiori investimenti e conoscenze tecniche”. Nel 2006 la Cina ha importato il 47% del petrolio utilizzato, +4,1% rispetto al 2005. Per questo sono in programma ricerche anche nelle acque profonde, specie nel Mar Cinese meridionale ma anche in Africa.
Zhang Weiping, vice direttore economico della China National Offshore Oil Corp. (Cnooc), ha detto ieri che il 70% delle riserve di petrolio di questo Mare si trovano in acque profonde. Sia la Cnpc che la Cnooc stanno sviluppando piattaforme per trivellare il fondo del mare ed estrarre il petrolio fino a 3 mila metri di profondità.