Alla marcia democratica del 1° luglio ci sarà anche Anson Chan
La ex segretaria generale, amatissima dalla popolazione, ha deciso di impegnarsi in modo pubblico per la democrazia nel territorio.
Hong Kong (AsiaNews) Anson Chan, una delle personalità politiche più note e stimate nel territorio, ha deciso di partecipare ufficialmente alla marcia per la democrazia in programma ad Hong Kong per il 1° luglio.
La marcia è divenuta una tradizione dal 2003, quando oltre mezzo milione di persone sfilarono per le vie del centro dell'ex colonia inglese per contestare il governo e la sua politica fallimentare dal punto di vista delle libertà e dell'economia.
Quest'anno, il tema più cocente della marcia è la richiesta per il suffragio universale, che la popolazione di Hong Kong chiede dal 1997, anno del suo ritorno alla madrepatria. Pechino ha però stabilito andando contro la Basic Law, la costituzione di Hong Kong che ogni cambiamento del sistema elettorale deve avere la sua approvazione. Pechino teme che la democrazia in Hong Kong possa catalizzare le richieste di democrazia nella Cina stessa.
Alcuni analisti vedono nell'impegno della Chan un tentativo di proporsi come candidata alle elezioni per il capo dell'esecutivo. Rispondendo alle domande dei giornalisti, la Chan ha detto di voler fare "un passo alla volta" e ha messo in luce che le elezioni del capo dell'esecutivo avvengono attualmente solo col voto di 800 delegati, in maggioranza scelti da Pechino.
Il candidato più probabile e anche più obbediente alla Cina è Donald Tsang, attuale governatore e un tempo collega della Chan. A proposito dell'impegno di Tsang la Chan ha detto che egli "dovrebbe mostrare più sforzo e coraggio nel lottare per la democrazia".
Anson Chan, 66 anni, cattolica, è stata la prima cinese di Hong Kong ad avere un ruolo nella leadership della colonia britannica. Nel '92, l'ultimo governatore inglese, Chris Patten l'aveva voluta come segretaria generale. Col ritorno di Hong Kong alla Cina, il nuovo capo dell'esecutivo, Tung Chee-hwa, l'aveva confermata nel posto di segretaria.
Amatissima da tutti, ferma nei principi, intelligente, efficiente, la popolazione del territorio ha sempre sperato di eleggerla come governatore, soprattutto dopo i fallimenti nella gestione Tung. Nel 2001, senza alcun rumore, ha dato le dimissioni. Si è sempre battuta per l'autonomia di Hong Kong, garantita dalla Basic Law (un paese, due sistemi) sottoscritta da Pechino. Dopo anni di silenzio, è riapparsa in pubblico alcuni mesi fa, per partecipare a una marcia il 5 dicembre scorso.