Alla festa del lavoro lo Sri Lanka nega i diritti dei pescatori

di Melani Manel Perera

Nel 2007 l’Organizzazioni internazionale del lavoro ha scritto una convenzione per salvaguardare il lavoro dei pescatori, ma il governo di Colombo si rifiuta di ratificarla.

Colombo (AsiaNews) - Il 1° maggio dello Sri Lanka ha due facce. Da un lato le manifestazioni ufficiali della United People's Freedom Alliance (UFPA), formazione del presidente Mahinda Rajapaksa, e del United National Party (UNP), principale partito dell’opposizione, insieme a quelle delle principali sigle sindacali. Dall’altro la gente comune, i lavoratori stagionali, a giornata e i pescatori che non vedono riconosciuti i loro diritti e premono sulle autorità perché ratifichi le convenzioni internazionali sul lavoro.

Herman Kumara, segretario generale World Forum For Fisher People (Wffp) e responsabile del National Fisheries Solidarity Movement (Nafso) spiega ad AsiaNews che i pescatori aspettano già da due anni che il governo di Colombo ratifichi la cosiddetta Ilo convention on fishing standards, promulgata dall’Organizzazioni internazionale del lavoro nel 2007. È uno strumento “fondamentale per la sicurezza e la salvaguardia dei pescatori, del loro lavoro e delle loro imbarcazioni”, afferma Kumara. La Convenzione dell’Ilo “li definisce come soggetti giuridici che possono chiedere il riconoscimento dei loro diritti alla stregua di tutte le altre classi di lavoratori”.

Il responsabile del Nafso afferma che il governo di Colombo non ha mai digerito il documento dell’Ilo. Ma aggiunge che l’atteggiamento delle autorità nei confronti dei pescatori è simile a quello che le istituzioni hanno verso i piccoli coltivatori, i lavoratori delle piantagioni e le donne. Anche per questo gli aderenti al Nafso hanno celebrato il 1° maggio a Potuvil, nel distretto di Ampara (nella foto un momento della manifestazione), per sollecitare le classi sociali più emarginate a unirsi nella lotta per il riconoscimento dei diritti essenziali che il governo di Colombo non concede a molti lavoratori.