Alessio II: con Benedetto XVI i nostri rapporti cambieranno "per il meglio"
Il patriarca ortodosso di Mosca ribadisce la necessità di " più stretta" collaborazione con la Chiesa cattolica nella difesa dei valori cristiani, pur ribadendo i tradizionali punti di contrasto con Roma. Nell'ultimo mese importanti incontri tra alti esponenti delle due Chiese.
Roma (AsiaNews) Con Benedetto XVI i rapporti tra Chiesa ortodossa e Vaticano cambieranno "per il meglio". Il patriarca ortodosso di Mosca e di tutte le Russie, Alessio II, torna a ribadire la grande fiducia e stima riposta in questo papa che, ne è convinto, "diventerà celebre e sarà ricordato". Alessio II, però, continua a sottolineare "le difficoltà esistenti tra le due Chiese", per la cui soluzione si aspetta, ripete, "fatti concreti". Ieri, in un'intervista all'agenzia di stampa italiana Ansa il Patriarca ha parlato delle sfide comuni a cui sono chiamati cattolici e ortodossi in Europa e a cui le due Chiese devono rispondere con una collaborazione "più stretta".
Le parole del Patriarca seguono gli intenti di "collaborazione ecumenica" emersi da alcuni recenti incontri tra alti esponenti religiosi cattolici e ortodossi, i quali hanno tracciato le comuni linee guida di quella che ieri Alessio II stesso ha definito una "grande missione: portare alla gente la Parola di Dio e testimoniare davanti alla nostra società i valori cristiani".
Per Alessio II "mai come ora sono necessari sforzi congiunti da parte delle Chiese tradizionali per portare nel mondo la luce di Cristo. E' del tutto evidente che il nostro obiettivo non deve essere la concorrenza tra noi, che porta alla distruzione della fiducia reciproca e alla comparsa dell'inimicizia". Nella sua intervista Alessio II parla di nichilismo, decadimento morale, ma anche di secolarizzazione. Come Benedetto XVI, egli è certo che ''Stato laico non vuol dire marginalizzare la religione dalla vita pubblica della società".
Le dichiarazioni Alessio II arrivano al termine di importanti incontri tra i massimi esponenti religiosi cattolici e ortodossi, che hanno riflettuto sul comune impegno in difesa dei valori cristiani in Europa. A fine aprile a Roma l'annuale Forum di dialogo Italia-Russia, voluto dal presidente russo Putin e dall'allora premier italiano Berlusconi, ha scelto come tema "Chiesa e laicità nella società di oggi: la posizione della Chiesa Cattolica Romana e della Chiesa Ortodossa Russa". Il rapporto finale dei lavori a porte chiuse cita le parole di mons. Giampaolo Crepaldi - Segretario del Pontificio Consiglio di Giustizia e Pace - e del vescovo Mark - vicepresidente del Dipartimento relazioni esterne del Patriarcato di Mosca - secondo i quali si è aperta una fortissima prospettiva di concreta "collaborazione ecumenica fra la Chiesa ortodossa e la Chiesa cattolica".
Dal 3 al 5 maggio a Vienna si è svolta una Conferenza organizzata dal Consiglio Pontificio per la Cultura e dal Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Il titolo è stato proprio: "Dare un'anima all'Europa. La missione e la responsabilità delle Chiese". E' stata la prima volta che un organismo della Santa Sede ha organizzato un evento di questo tipo in collaborazione con il Patriarcato ortodosso di Mosca.
Alessio II, però, continua a sottolineare "le difficoltà esistenti tra le due Chiese", per la cui soluzione si aspetta, ripete, "fatti concreti". Irrisolti rimangono i problemi del presunto "proselitismo" cattolico "nei confronti della popolazione ortodossa sul territorio russo", gli uniati in Ucraina e il "primato petrino", su cui il Patriarca spiega: "Bisogna arrivare ad una visione condivisa, ad un concetto condiviso del posto del Papa nella vita della Chiesa".
22/09/2016 10:16
02/06/2017 09:32