Aleppo: inaugurata la chiesa di san Giorgio, danneggiata dal sisma
I lavori di ricostruzione sono durati oltre un anno. L’intera comunità cristiana, dai greco-melkiti agli evangelici, si è riunita per una giornata di festa. A presiedere la funzione il primate Youssef Absi. Nel conflitto fra armeni e azeri è andata distrutta la storica chiesa di san Giovanni Battista a Shushi.
Aleppo (AsiaNews) - La comunità cristiana di Aleppo ha festeggiato in questi giorni l’inaugurazione seguita ai lavori di ricostruzione della chiesa greco-melkita di San Giorgio, gravemente danneggiata dal drammatico terremoto del 6 febbraio 2023 che ha colpito Turchia e Siria. L’opera di ripristino è durata oltre un anno, ma per i fedeli della metropoli del nord la lunga attesa si è trasformata in una occasione di gioia (nelle foto) e ora appare completamente rinnovata.
A presiedere la funzione il primate greco-melkita di Antiochia, Gerusalemme e tutto l’Oriente Youssef Absi, assieme a numerosi arcivescovi e vescovi che hanno concelebrato assieme al patriarca fra i quali mons. Shaada, siro-cattolico e il caldeo mons. Antoine Audo. A questi ultimi si sono uniti diversi rappresentanti di altre denominazioni cristiane come il pastore armeno evangelico Harout Selimian e il rev. Ibrahim Nasir, leader della Chiesa Evangelica araba in Aleppo.
La giornata di festa è iniziata con una processione attraverso le vie che circondano l’edificio a suon di musica e bandiere sventolate, con in testa al corteo le insegne della Siria e del Vaticano, seguite da un ritratto di san Giorgio come raccontano fonti locali rilanciate da siti cristiani. Quattro scout hanno trasportato una magnifica icona di san Giorgio posata su un letto di fiori, mentre sacerdoti, vescovi, arcivescovi e patriarca hanno chiuso la processione.
Le celebrazioni si sono concluse con la recita dei vespri all’interno della chiesa gremita dai fedeli in ogni ordine di posto e la solenne benedizione impartita dal primate greco-melkita.
Intervistato da AciMena p. Fadi Najjar, preside della scuola cattolica adiacente il luogo di culto, ricorda i danni causati dal sisma: crepe nelle pareti della chiesa su entrambi i lati, gravi danni anche alla facciata esterna con caduta di pietre e calcinacci. “Il primo passo - spiega - è stato rimuovere le pietre cadute dall’alto”, poi si è proceduto ripristinando le mura e ridipingendo gli interni. I lavori hanno riguardato anche la Providence Private School, tanto che alla fine dei lavori “l’edificio è risorto magnificamente dalle proprie ceneri”.
Se in Siria si festeggia la ricostruzione di un luogo di culto cristiano, da Shushi in Azerbaigian giunge la conferma della completa distruzione (foto 4) della storica chiesa di san Giovanni Battista (S. Hovhannes Mkrtich), secolare punto di riferimento dei fedeli dell’area. A rivelare la devastazione sono una serie di fotografie satellitari scattate fra il 28 dicembre 2023 e il 4 aprile 2024 e rilanciate dal “Caucasus Heritage Watch”. Edificata dagli armeni nel 1847, la chiesa meglio nota anche come Kanach Zham era stata danneggiata durante la guerra del 2020. La diocesi di Baku della Chiesa ortodossa russa aveva rivendicato la struttura promettendo di ristrutturarla, ma ora non vi è più traccia. Nell’apprendere la notizia, la comunità armena esprime profonda “tristezza” anche per la concomitanza con l’anniversario del genocidio del 1915. In una nota i leader armeni sottolineano che “nella giornata dedicata alla memoria, è imperativo che la comunità internazionale condanni fermamente questi atti di distruzione e negazione della storia”.
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